Quel lato che la luna non mostra mai – KATIA PUGLIESE

21 Agosto 2013

Una sera d’estate. Una sera di luna proprio in sintonia con la copertina, innanzitutto, e con il contenuto della silloge poetica di Katia Pugliese PENSIERI NOTTURNI SUL PIACERE DI SENTIRE. Sono moltissimi anni ormai che scrivo poesie, che recensisco poesie, che, in una parola, mi occupo di Poesia. Non so se sono un poeta oppure no; di certo, però, ho sempre vissuto come un poeta a volte maledetto, altre volte distaccato, qualche volta soddisfatto ma in fondo mai felice, e il mio rapporto con la Poesia è stato drammatico, dolente, esaltante, spontaneo eppure non esente da forzature varie. Misterioso e inafferrabile da sempre l’universo notturno, perché forse avvolto dal colore nero, nel quale anche un puntino insignificante di luce può creare contrasto e stimolare i sensi, l’anima, la percezione. Katia Pugliese entra in una dimensione tutta diversa da quella solare del giorno. I suoi versi esplorano e si infittiscono. La sua Poesia cammina a piccoli timidi passi nell’oscurità che nasconde, racchiude, preserva suoni, assonanze, voci sconosciute, oscure presenze al limite di un bordo, di una linea che sembra discontinua tra reale e immaginario, fantasia e sogno. Forse, a volte, senza neanche capirne il significato profondo della stessa domanda, ci chiediamo: com’è il lato oscuro della luna? Quel lato che la luna non mostra mai in quanto rivolge sempre la stessa faccia alla Terra ed il sole illumina sempre i pleniluni meravigliosi fatti di raggi pallidi e argentei? Gli artisti tutti, i poeti, in special modo, hanno tentato e tentano ancora di dare risposte, e i loro versi si coprono di malinconia e di tormento; aiutati dalla musica spesso elaborano complicate atmosfere dark(oscure) capaci di suscitare sensazioni incisive e diafane, vibrazioni intense, cupe e accattivanti le quali lasciano il segno nel cuore, nello spirito, nell’essere tutto di chiunque ne viene a contatto. Le poesie di Katia Pugliese sono immediate, penetrano nelle zone d’ombra per poterle rischiarare con la potenza spettrale della luna alla sua alba o al suo tramonto. Sospiri brevi o lunghi chiamano appena e richiamano. Sussurri accennati evocano luoghi che non sono qui ma nemmeno altrove. In una notte di luna piena tutto può avvenire, in mezzo alla Natura o su strade calpestate da migliaia di persone… e allora il sentire può trasformarsi in pensieri notturni che danno piacere e producono piacere, nella vita e al di là della vita di ogni giorno.

Francesca  Rita  Rombolà

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