Il libro: oggetto magico e pericoloso

23 Aprile 2014

“Io mi vendicherò su voi due

in tale maniera che il mondo… – tali

cose farò – oh, ancora non so quali,

so che la terra ne avrà terrore…”

Celeberrimo passo tratto dal RE LEAR di William Shakespeare

Francesca Rita Rombolà

Francesca Rita Rombolà

Dal manoscritto su pergamena dei tempi antichi al codice miniato di epoca medioevale e dall’invenzione della stampa in epoca rinascimentale fino al moderno e-book il libro ne ha fatta di strada.

Leggere e scrivere, conservare e codificare è stata sempre prerogativa di ogni civiltà degna di questo nome; altrimenti sarebbero mai giunti fino a noi, attraverso i secoli, capolavori quali RE LEAR di William Shakespeare? I DIALOGHI di Platone, Le LETTERE di Cicerone, I RICORDI di Marco Aurelio o i RACCONTI STORICI di Polibio e la stessa BIBBIA? No, di sicuro, perché trasmettere oralmente non basta e spesso la memoria si appanna o è trasformata e riassettata nel corso del tempo.

Quindi il libro è sempre stato importante per l’uomo. La lettura di un libro fa crescere spiritualmente, cambia, sconvolge, coinvolge; evoca e richiama, rivoluziona e costruisce. Chi ama i libri e li legge sa quale responsabilità, soddisfazione, euforia o sofferenza ciò comporti. Spesso ciò comporta anche un certo isolamento dal contesto sociale nel quale si vive e una tale punta di tristezza mista ad un senso di orgoglio celato difficili da mandare via. Eppure non si desiste dall’abbandonarne la lettura, e si continua con libri sempre nuovi e sempre diversi, vinti da un’ansia costante e assidua di apprendere, di capire, di rendersi consapevoli, di aprire la mente su orizzonti sempre più vasti che spaziano dal mare alla terra e dalla terra all’intero universo.

Chi scrive libri sa quanta fatica, dispendio di energie, sobbalzi e soprassalti ciò significa, frequentemente insieme ad umiliazioni, mortificazioni, pianti segreti e notti disperate senza conforto alcuno. Eppure non ci si tira indietro, non ci si ferma. Allora bisogna pur affermare che il libro è una specie di “oggetto magico” che fa sognare, che fa attraversare la soglia di mondi e dimensioni altre, sviluppa l’immaginazione, da sfogo alla fantasia, dona alla mente una capacità di analisi straordinaria.

Sì, il libro è magico ed è magia.

Il libro è lavoro e impegno costante ma è anche libertà di scelta, di movimento, di azione, di comprensione. Quante cose si imparano sui libri, e quanto può fare, di male o di bene, un libro: può mutare il mondo, il corso della Storia, l’uomo come è sempre successo fino ad oggi! Ecco perché in periodi bui i libri si sono “attirati” odio e disprezzo fino ad essere bruciati perché ritenuti pericolosi, nocivi e con una potenza nascosta talmente grande, per il veicolarsi delle idee, da provocare paura e terrore all’ignoranza e all’ottusità costituite.

L’UNESCO ha proclamato il 23 aprile Giornata Internazionale del Libro, per la sua salvaguardia, il suo rispetto, la sua dignità e per tentare di tenere lontana la sua “morte”, il suo abbandono e la sua possibile estinzione.

Francesca  Rita  Rombolà

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