Essere profugo: una specie di “status sociale e umano” a livello planetario

20 Giugno 2016

Per la Giornata Mondiale del Profugo… perchè dopo il secolo breve e nel terzo millennio essere profughi per una ragione o per un’altra, in un modo o nell’altro è la realtà più dolorosa, più scottante, più palese e più urgente; quasi una specie di “status sociale e umano” a livello planetario al quale solo una minoranza relativa sembra non appartenere.

 

Canto del profugo nel terzo millennio

Il pane è oggi

sulla mia tavola

ma ieri vagai affranto e lacero

per strade che intersecano

i destini di uomini e donne

al folle tracciato delle frontiere.

Ho patito la fame

ho vissuto e sofferto guerre

ho subito persecuzioni.

Fuggire e fuggire

da cosa o da chi?

Lasciare tutto e ogni cosa

ma soprattutto gli affetti più cari

perchè i ricordi

li custodisce la memoria

nell’unico bagaglio concessomi.

Andare e andare

verso dove e per quanto tempo?

Hanno un prezzo alto i sogni

ancor più alto

è il prezzo della libertà,

solo la vita non ha prezzo

mentre l’ombra della morte

precede ogni passo del cammino.

Francesca Rita Rombolà

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