La scrittura. Per capire il senso dell’esistenza

24 Febbraio 2017

Vincenza Alfano, scrittrice e insegnante, è nata e risiede a Napoli. Dirige le attività dell’Officina della scrittura “Homo Scrivens”, laboratorio di scrittura creativa, e si occupa di scouting letterario. Ha vinto numerosi concorsi letterari e ha partecipato a numerosi progetti di scrittura collettiva fra cui “l’Enciclopedia degli scrittori inesistenti 2.0″(Homo Scrivens 2012). Ha pubblicato , finora, i romanzi : “Via da lì”(Boopen LED 2010); “Fiction”(Fotocity Edizioni 2011);” Balla solo per me”(Giulio Perrone Editore 2016), la raccolta di racconti “Il cuore nel cassetto”(Graus Editore 2012); “L’unica ragione”(Homo Scrivens 2012); il saggio “A Napoli – con Maurizio De Giovanni(Giulio Perrone Editore 2015).

Francesca Rita Rombolà ha conversato con lei.

D – Professoressa Alfano, vorrei iniziare questa conversazione con una domanda forse un tantino scontata e banale. Che cos’è per lei la scrittura?

R – La scrittura è per me una necessità, è il mio modo di stare al mondo, è una continua indagine attraverso la quale provo a capire chi sono e qual è il senso dell’esistenza. Le storie che racconto sono paradigmi, i personaggi pongono domande, aprono varchi nei dubbi, nelle attese, nelle ipotesi. Scrivo come se stessi leggendo un romanzo scritto da un altro, mi immergo in altre vite, altri mondi; per quanto possa andare lontano con l’immaginazione ritorno sempre al principio e alla fine di tutto. Ogni volta faccio una scoperta, imparo qualcosa senza avere mai la pretesa di insegnare ma sempre la voglia di coinvolgere il lettore nella mia ricerca, di metterlo nella condizione di porsi domande per evitare di vivere a caso.

D – Scrivere un romanzo, una storia è fatica immane per lo scrittore? Secondo lei è un bene o un male, per lo scrittore, immedesimarsi spesso nei personaggi(o in un personaggio, in particolare)che crea? Dovrebbe esserne, diciamo, “distaccato”, oppure no?

R – Non esiste una ricetta o una risposta giusta o sbagliata. Posso riferire qual’è la mia esperienza, cosa mi succede quando scrivo, quando mi sintonizzo sulla storia di un personaggio. Non credo riuscirei a mettere in piedi una storia credibile se non avessi la duttilità di immedesimarmi nelle vicende dei personaggi, non solo del protagonista ma di tutti, nella sua situazione emotiva, nella tensione che lo spinge ad un’impresa. Immedesimazione e identificazione non sono la stessa cosa: metto un preciso confine tra la mia vita reale, le mie esperienze e i personaggi inventati a cui, però, presto la mia sensibilità, le mie passioni, i miei dubbi, le paure. Lascio che la scrittura usi il mio vissuto per imbastire storie credibili, autentiche nei sentimenti e nelle intenzioni.

D – Parliamo um po’ del suo ultimo romanzo dal titolo”Balla solo per me”. E’ ambientato al teatro San Carlo di Napoli. E’ vero che alla presentazione ufficiale del libro ha partecipato anche il sindaco Luigi De Magistris, ed è stata una specie di festa cittadina?

R – Con “Balla solo per me” ho voluto attirare l’attenzione sul nostro Massimo, che è il teatro più bello d’Europa. Il sindaco Luigi De Magistris è spesso al mio fianco, e mi sostiene nel progetto di valorizzazione della città di Napoli, che coltivo attraverso alcune pubblicazioni.

D – Il rapporto con la sua città, Napoli. Una città splendida e amara, piena di contraddizioni e ricca di infinite possibilità.

R – Amore passionale, riconoscenza per le emozioni che mi regala ogni giorno e che traduco in immagini e storie. Napoli è una grande provocazione per gli artisti che abbiano la fortuna di conoscerla.

D – Come vede la Poesia e i poeti o come li sente, li percepisce? Napoli custodisce le tombe di due grandi poeti del passato: Virgilio e Giacomo Leopardi. La Poesia e i poeti sono importanti oggi?

R – Amo molto la Poesia e la sua inutilità. Il suo andare controcorrente, il suo valore inestimabile ma, al tempo stesso, poco commerciale; la rendono necessaria in un mondo che, eludendo le emozioni, rischia la deriva.

D – Un saluto particolare o un messaggio al blog poesiaeletteratura.it, che opera in una realtà difficile come quella dell’estremo sud d’Italia, ai suoi lettori, a chi collabora e a chi scrive?

R – Certamente. Mi preme salutare la mia terra del Sud nella quale affondano le mie radici, i miei lettori e quelli del blog poesiaeletteratura.it, chi collabora col blog e chi scrive sul blog.

Grazie di cuore, professoressa Alfano.

Grazie a lei, per questa opportunità di dialogo con nuovi e vecchi lettori.

Francesca Rita Rombolà

Vincenza Alfano

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