Il tempo ci domina, ci avvolge, ci modella. Conversazione con Floriana Porta
Floriana Porta / 22 Marzo 2017

Floriana Porta è nata a Torino nel 1975. E’ poetessa, fotografa, pittrice e collabora con diversi siti e blog letterari. Ha pubblicato diversi libri di poesie: “Verso altri cieli”(2013), “Il respiro delle ombre(2013), “Quando sorride il mare”(2014), “Dove si posa il bianco”(2014), “Sogni e visioni” – Collana DieciLune(Bel-Ami Edizioni), “Luoghi di parole V”(Aletti editore), “Habere Hartem XVI”(Aletti Editore), “Verrà il mattino e avrà un tuo verso”(Aletti Editore), “L’indice delle esistenze – I ricordi”(Aletti Editore), “Tra un fiore colto e l’altro donato”(Aletti Editore), L’indice delle esistenze – Le stagioni”(Aletti editore), NeoN – Avanguardie”(De Comporre Edizioni) e haiku tra “Meridiani e paralleli (FusibiliaLibri Editore). Poesie di Floriana Porta e recensioni alle sue opere sono riportate in riviste e antologie. I temi principali della sua poetica sono: il tempo, le forze cosmiche e la ricerca dell’essenzialità. Dal 2011 collabora con l’Associazione culturale ed educativa “Cascina Macondo”(che promuove la poesia haiku). Si occupa di design e di paleontologia. Tra Francesca Rita Rombolà e Floriana Porta è nata una conversazione sintetica e poliedrica. D – Floriana Porta sembra un’artista piuttosto completa. Vorrei che parlasse, in primis, un pò della pittura e della fotografia. R – La pittura è una mia grande passione. Ho studiato al…

Per la Poesia e per la primavera che inizia
Francesca Rita Rombolà / 21 Marzo 2017

Che il futuro della Poesia sia luminoso, solare e caldo, pieno di vitalità e di speranza come il primo giorno di primavera. Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti I prati si copron di fiori i colli si veston di verde i fiumi scorrono lenti e chiari nei loro letti scavati dai sassi Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti Saltellano le lepri di balza in balza ululano i lupi alla luna piena corrono i cavalli su spiagge solitarie si risvegliano gli orsi e i rettili parchi del riposo invernale Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti Le ultime nevi si ritirano sulle cime dei vulcani da nebbie argentee mattutine spuntano felci rigogliose e alte Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti I cieli son divenuti azzurri e le nuvole si dispiegano bianche all’orizzonte I mari e gli oceani modulano il rumore fragoroso delle onde infrante Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti Danzano le stelle e le costellazioni in vasti e silenziosi notturni precoci son le albe e lunghi si distendono i tramonti Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti Tripudia la natura madre e matrigna severa e benigna amata e odiata dai suoi figli più soli e cari…

Katia Debora Melis – “Figli di Terracotta”
Katia Debora Melis / 16 Marzo 2017

Vincenzo Moretti recensione a Katia Debora Melis Lo “scandalo del poetare” in “Figli di terracotta”di Katia Debora Melis, editrice Thoth, San Nicolò di Ricadi (VV), 2016, pp. 97, € 10. La prima poesia della silloge,“Genesi”, funge da implicita introduzione alle successive cinque sezioni: “Quando il Sole / ha ingravidato la Terra / è diventato padre di tutti i padri / e la Terra, forte, / si è lasciata plasmare. / Nacquero figli di terracotta. / Siamo noi”. La Terra “forte”, al contempo attiva e passiva, perché “si è lasciata plasmare”: espressione di maggior pregnanza rispetto a una più prevedibile forma passiva, perché implica una scelta, un atto di volontà nell’accettare di essere fecondata, plasmata dal Sole, anch’esso indicato con la maiuscola nobilitante. L’autrice ripresenta l’archetipo della Genesi in modo originale: dalla rinarrata unione cosmica non si generano né Titani prometeici, né creature edeniche cadute in seguito a peccato originale, ma un’umanità, un essere terragno indurito dal sacro calore solare ma comunque “di terracotta”, fragile sempre come il neonato o il vaso infranto della bella copertina. Fragile terracotta è la poesia d’oggi, inutile e negletta nel mondo attuale, dove (come dichiarato in “Spudoratezza”) imperano agio (“tutto si può fare”, comodamente e…

La donna nella Creta minoica e la tauromachia
Francesca Rita Rombolà / 8 Marzo 2017

Nella Creta minoica la donna godeva di una libertà che può sembrare incredibile per i tempi (si tratta del secondo/terzo millennio a. C.). Lo si deduce (sono state, di recente, anche trovate prove che suffragano la cosa) principalmente dai giochi nell’arena, in primis la famosa tauromachia, così popolare nella Creta arcaica, nella quale è la donna (ragazze giovanissime, diremmo oggi giovani atlete) ad esibirsi e a condurre la lotta con il toro. Nei dipinti vascolari e negli affreschi del palazzo di Cnosso vi sono riprodotte scene che documentano, dal principio fino alla fine, tutte le fasi della tauromachia, cioè la lotta dell’atleta o del guerriero contro il toro, e con una frequenza che lascia a dir poco sbalorditi. Ma, in ogni caso e quasi sempre, si tratta di un atleta o di un guerriero di genere femminile! Fanciulle giovani e belle, con corpi flessuosi e sciolti, si esibiscono quasi nude (coperte solo da un perizoma intorno ai fianchi e un altro intorno ai seni) senza armi in una specie di rituale che non esclude salti, piroette (spesso sulla groppa di un esemplare poderoso e infuriato di toro nero) e una vaga parodia di danza, che culminerà con l’abbattimento del toro….

Un riconoscere al silenzio il proprio “legame profondo” con il poetare
Emma Pretti / 7 Marzo 2017

Che cos’è il silenzio in poesia? E’ importante e, allo stesso tempo, è tutto. Senza la dimensione del silenzio non è possibile entrare in quella specie di “cerchio magico” che porta l’ebbrezza, il sogno, la percezione e la visione nel climax ideale per porsi in ascolto e far scaturire dei versi che via via portano ad una composizione compiuta. Sto parlando della poesia o, in tal caso forse meglio, del poetare. Dunque, senza silenzio non può esserci poesia. Non è possibile la sua libera scaturigine. Ma il silenzio, in poesia, è di una fecondità incredibile. Dal silenzio nasce la prima vibrazione sonora, o vibrazione primordiale, che produce il suono e poi la parola. Allora è nato l’Universo, con la sua esplosione di luce, le sue stelle, la sua bellezza; il segno tangibile dell’Infinito, così caro ai poeti di ogni tempo, che vorrà essere esplorato immaginificamente, vissuto e gustato in tutta la sua interezza e, infine, cantato. Questa breve introduzione sull’importanza del silenzio in poesia per parlare di una silloge poetica, che ha per titolo “Modalità Silenziosa” la cui autrice è Emma Pretti. La sua poetica, in questa silloge, sembra davvero riconoscere al silenzio il proprio “legame profondo” con il poetare…

Premio Poesia Tropea 2017, c’è tempo fino al 21 marzo

     Il 21 marzo c.a. scade il termine ultimo per l’invio delle opere con cui si intende partecipare alla XIV edizione 2017 del Premio Internazionale di Poesia “Tropea: Onde Mediterranee”.      Il Premio Internazionale di Poesia “Tropea: Onde Mediterranee”, ideato, fondato e curato dal prof. Pasquale De Luca, poeta e scrittore, si articola in sei sezioni denominate onde, di cui la prima si suddivide in tre settori, per cui complessivamente comprende ben otto sezioni: Onda prima – poesia inedita per alunni di scuola elementare, di scuola media inferiore e di scuola media superiore; Onda seconda – poesia inedita in lingua italiana, per adulti; Onda terza – poesia inedita in vernacolo (tutti i dialetti d’Italia); Onda quarta – poesia edita in lingua italiana; Onda quinta – poesia inedita in lingua straniera (Europa e tutti i Paesi del mondo); Onda sesta – poesia inedita in lingua italiana, per adulti,  e per alunni di ogni ordine di scuola, con tema specifico: I valori della donazione e della vita (AVIS. Poesia per la vita).      Il Premio è organizzato dall’Associazione “Tropea: Onde Mediterranee” che ha come fine principale quello di “promuovere l’amore per la poesia, diffondere la poesia, valorizzare l’arte poetica, far conoscere nuovi…

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