Gravità e leggerezza. Le due componenti principali del nuovo album di Fabio Biale
Fabio Biali / 27 Aprile 2017

Quindici brani piuttosto densi, corposi in cui la musica è abbastanza corroborante per l’ascolto attento o semplicemente distratto. Sono i pezzi che compongono “La gravità senza peso” il nuovo album di Fabio Biale. Un titolo che, di primo acchito, può sembrare addirittura un pò bizarro ma che risulta, in realtà, profondo e, in un certo senso, simbolico. I generi musicali si frappongono e sembrano fondersi insieme nella giusta misura. Infatti, Fabio Biale, in quest’album, spazia dall’indie rock a Django Reinhardt fino a “Lezioni americane” di Italo Calvino. Una certa ampiezza di stili musicali e di sonorità “trasporta” l’ascoltatore in atmosfere che sanno evocare un altrove possibile e uno spirito esotico che non si esaurisce in una sbiadita lontananza. Il sound dell’album è molto elevato, i ritmi acustici scorrevoli e possenti e, a tratti, possono risultare perfino sconvolgenti. Brani quale “Marzo” sembrano trascinare e coinvolgere nel suo ritmo di ballad irlandese e di velata epopea: il brano è dedicato al partigiano ligure Giovanni Battista Canepa detto, appunto, “Marzo”(il suo nome di battagia). Egli fu scrittore e partigiano. Amò e si battè per la libertà in un impeto di meraviglioso idealismo. “Con la mano tesa” ha un ritmo musicale orecchiabile e disinvolto…

La più alta forma di bellezza necessaria a descrivere il mondo. Alessandra Nicita un’artista poliedrica e libera
Alessandra Nicita / 15 Aprile 2017

Alessandra Nicita artista ecentrica e vivace, scrittrice e cantautrice di origine salentina e di adozione bolognese. L’incontro fortuito con Lucio Dalla, nel 1997, è decisivo per la sua vita. Successivamente, esordisce nel panorama artistico nazionale con il libro “Sono stata molto delusa dai mirtilli”, con ottimi consensi di pubblico e di critica. Il libro viene presentato nella rubrica del Tg 2 “Punto.it”. Nel 2013 scrive il suo secondo libro “Arrivò l’amore e non fu colpa mia”, che conferma ancora un certo riscontro di critica e di pubblico. L’artista è invitata a presentarlo in prestigiose rassegne internazionali tra cui il “Salina mare festival – Premio Troisi” – insieme a Veronesi, Castellitto, Guzzanti e tanti altri personaggi; il “TaoModa Awards”;”L’Expo di Milano” e il “Taobuk – Taormina International Book Festival” insieme ad altri scrittori tra cui il Premio Nobel Orhan Pamuk, Stefano Benni e Daria Brignardi. Partecipa a Zelig Rainbow e alla ventottesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. E’ scelta come testimonial alla “Maratona Internazionale Antonello da Messina” sostenuta dagli USA. A gennaio 2016 esce il suo singolo “Carolina Carolina” presentato in anteprima nazionale a Milano, insieme all’attrice e modella cubana Ariadna Romero. Il brano ottiene un premio a…

La creatività e i libri. A colloquio con Alessandro Cocco e Milena Palumbo, editore e direttore editoriale di NeP Edizioni.

Alessandro Cocco, editore di NeP Edizioni, dal 2008, anno di fondazione della casa editrice, ha sempre creduto che la piccola casa editrice “Narrativa&Poesia”, fortemente voluta da lui e qualche volta osteggiata, potesse crescere e riuscire a diventare qualcosa di concreto. Ed ecco che oggi c’è NeP Edizioni. “Ho creduto, fin da subito, in questo progetto. Per me vale davvero il motto: ognuno, nella sua unicità, ha una storia da raccontare: la sua! Ed è questo il fil rouge che soggiace il mio ruolo di editore. Ciò che voglio è riuscire a far emergere da chiunque, non solo dallo scrittore affermato o dal professionista, una storia vera che sia degna di essere narrata sotto varie forme: il racconto, il romanzo, la poesia, uno studio accurato, un book fotografico o quant’altro. Voglio dar spazio e vita alle storie, racchiuderle nel nostro catalogo e far sì che NeP voli!” Milena Palumbo, direttore editoriale di NeP Edizioni. Ambiziosa, determinata e coraggiosa. Fin dal liceo decisa a lavorare nell’ambito editoriale. Così è stato grazie agli studi nel settore e ad una gavetta di diversi anni presso realtà giornalistiche ed editoriali. “Sì, è vero, sono il direttore editoriale, ma la mia personalità e il mio carattere…

Riflessioni minime su “Figli di Terracotta” di Katia Debora Melis
Senza categoria / 3 Aprile 2017

RIFLESSIONI MINIME SU “FIGLI DI TERRACOTTA” di KATIA DEBORA MELIS – Ediz. THOTH (2016) Immaginiamo di trovarci di fronte un grande casale costituito da 5 ampie stanze: ‘Contemporanea’, ‘De malo e bono’ (il buono dal cattivo), ‘Medicamina’ (farmaci), ‘De Amore’ (amare), ‘De somniorum fragmenta’ (i sogni infranti). È ‘Contemporanea’, la prima grande ampia sala interna che si presenta al nostro sguardo di lettori; una sala – provate ad intravederla solo per un attimo – che ha delle grandi vetrate ai lati dell’ingresso, da cui si entra attraversando un portico con colonne classiche di stile corinzio. È da qua dentro che la Poeta scruta il mondo d’oggi e che, da esso, ne assorbe i colori, fermando la vista sul divenire del tempo e scorgendo le convergenze relazionali tra ciò che la circonda e ciò che sente interiormente. È questo il ‘locus tempus’, per rimanere nell’accezione latina da lei usata, il luogo verso il quale s’affaccia al tempo ma, allo stesso modo, quello dal quale si sottrae, come un diaframma espanso e contratto a seconda del sentimento vissuto. Il passaggio del tempo scorso non è, quindi, neutrale. Lo si vede come “…un vecchio quartiere quasi abbandonato” (in ‘Neanche le farfalle’) oppure come…

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