Una chitarra lungo tutto l’arco della giornata. Conversazione con Max Elli

12 Aprile 2018

Max Elli collabora in veste di chitarrista, cantante, compositore e produttore con molti nomi del panorama musicale italiano e internazionale fra i quali: Nek – chitarra live e studio(2011), cori, piano, compositore e arrangiamenti fra i quali l’album “prima di parlare”; Nek – Renga – Pezzali chitarre per il brano “Strada facendo”; Gue Pequeno – chitarre, basso, arrangiamenti e produzione di tre brani; Jovanotti – chitarra, basso, arrangiamenti e produzione di “L’estate addosso Jaselli rework” colonna sonora del film omonimo di Gabriele Muccino; Niccolò Agliardi – chitarra live e studio, compositore, arrangiamenti e produzione; Alessandro Casillo – chitarra live e studio, arrangiamenti e produzione; Chiara Gagliazzo – chitarra live; Francesco Sarcina – chitarra studio album “Femmina”; Marianne Mirage – chitarre, bassi, arrangiamento e produzione; Ludovica Comello – chitarre, bassi, compositore studio; Greta – chitarra, basso e arrangiamenti album “Lontano dagli occhi”; Orpheline – chitarra, basso, compositore, arrangiamenti e produzione album “Spread my wings” best artist swiss 2011: Sinplus – arrangiamenti e produzione album “Disinformation” che contiene il singolo “Unbreakable” finalista a Eurosong per la Svizzera; Nat Jenkins(artista UK)produzione brano “Songs for the winter”.

Scrive, arrangia, suona e produce la colonna sonora di “Braccialetti Rossi” e “Braccialetti Rossi 2” per la RAI. Dal 2011 entra a far parte stabilmente del progetto di Jack Jaselli come chitarrista e produttore per l’album “I need the sea because it teaches me”. Ne segue un lungo tour che poi sfocia nella registrazione del nuovo album “Monster Moon” dove Max Elli partecipa alla composizione, suona tutte le chitarre, i bassi e arrangia, insieme a Jack, le nuove tracce prodotte da Ran Pink ai Fonogenic studios di Los Angeles. E’ coautore, sempre insieme a Jack, del brano “In fondo alla notte”. E’ insegnante presso il CPM di Milano. Max Elli è endorser delle chitarre Duesenberg, D’Addario.

Francesca Rita Rombolà ha conversato con lui.

D – Il rapporto di Max Elli con la chitarra. E’ intenso, profondo, molto personale?

R – Direi proprio di sì! E’ il mio strumento primario, quello che mi accompagna prevalentemente lungo tutto l’arco della giornata, sia che io stia lavorando sia che io stia semplicemente rilassandomi. C’è sempre una chitarra nella mia giornata così come nei miei arrangiamenti, anche se cerco sempre di non banalizzarne l’uso!

D – “Get the love you want” è l’album che ti consacra cantante, quindi è molto importante. Vuoi parlare un pò di questo progetto, Max?

R – In realtà ho sempre cantato, ed è una cosa per me molto naturale. In questo momento ho semplicemente sentito l’esigenza di fotografare un momento della mia vita, musicale e non, e di condividerlo con gli altri. “Get the love you want” è il risultato di questo percorso, per me molto importante, dove ho deciso di raccontarmi in tante vesti contemporaneamente.

D – Come Max Elli definisce se stesso musicalmente parlando? Un cantante, un chitarrista, un arrangiatore, un produttore?

R – Come dicevo prima, sono tutte queste cose insieme, ognuna con le sue caratteristiche.

D – Verso dove si sta orientando la musica nell’era globale?

R – Credo stia andando dove è sempre andata. La musica è un’esigenza, una forma di espressione artistica che vive delle emozioni che la generano, le segue e le asseconda. Scorre parallela al flusso culturale che la circonda. Stiamo vivendo un periodo di appiattimento culturale generale, e ciò si riflette purtroppo anche in tante forme artistiche, compresa la musica, nonostante sia molto più forte ed immediata la sua diffusione. Il music business, come lo conoscevamo, è sicuramente solo un ricordo. Velocità e connessione hanno generato impazienza e distrazione. Due cose che con la musica dovrebbero avere poco a che fare.

D – Poesia e musica sono importanti e quanto a livello compositivo e di arrangiamenti?

R – Per quanto mi riguarda sono fondamentali. Tante canzoni sono state ispirate da poesie e tante poesie hanno la forza mediatica delle canzoni di successo. In fondo si basano sullo stesso concetto, per cui si concentrano immagini e si evocano emozioni in poche righe di testo… La musica ha dalla sua il vantaggio di poter usufruire di arrangiamenti che potenziano tutto questo e ne fanno il vestito perfetto.

D – Un mondo, una società dove non esiste più l’Arte come potrebbe essere secondo Max Elli?

R – Sarebbe un mondo senza umanità. Penso sia impossibile immaginarlo. Forse potrebbe essere la trama di un film di fantascienza dove le macchine hanno il sopravvento sull’uomo…

Francesca Rita Rombolà

Max Elli

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