La Poesia: il linguaggio silente della percezione. Conversazione con Antonio Maglio

5 Febbraio 2018

Socio del Club Unesco di Modena, dell’Associazione dei Poeti, Cavaliere del Reale Ordine di Cipro, Antonio Maglio ha pubblicato venticinque libri di poesie, trattati socio – teologici e di storia locale. E’ attivo collaboratore di associazioni culturali offrendo, in tal modo, un valido contributo alla diffusione della cultura in Italia. Antonio Maglio è un poeta dal verso pulito e ricco di sfumature in grado di catturare l’interesse non solo degli addetti ai lavori ma anche di quanti cercano nella poesia un motivo di dialogo con se stessi e con quelli che sono i riflessi del vivere la quotidianità con lo sguardo rivolto verso l’alto. Un personaggio che alla poesia e alla letteratura sta dando il meglio di sè e che è stato giustamente recensito da critici di chiara fama come Ninnj Di Stefano Busà che, a proposito del suo libro “Vento d’autunno nei mille riflessi della vita”(vincitore del 1° premio Metauros di Gioia Tauro), ha scritto che “la sua poesia è addolcita e scabra”.

Francesca Rita Rombolà ha conversato con lui sulla poesia

D – Dott. Antonio Maglio vuol parlare un pò del Concorso Letterario “Parole e Poesia” che ormai, da diversi anni, ogni inverno si presenta puntuale per gli estimatori della poesia?

R – Il Concorso Letterario “Parole e Poesia”, da me fondato e ormai giunto alla X edizione, nasce per dare visibilità a tanti poeti anonimi e tormentati, per promuovere ancora di più la cultura e favorire la libertà di espressione dei sentimenti e delle emozioni. Tra i partecipanti molti sono poeti già apprezzati a livello nazionale che continuano a partecipare per la semplicità e l’onestà della manifestazione. La premiazione si è sempre svolta nella Sala della Loggia del Castello di Formigine – Modena.

D – Conversare intorno alla poesia è quasi come voler attraversare un oceano a nuoto in un giorno solo per la vastità e la profondità dell’argomento, tuttavia mi piacerebbe sapere che cos’è o cosa rappresenta per Antonio Maglio la Poesia.

R – Cos’è la Poesia? Il linguaggio silente della percezione. Mi perdo nell’armonia del cosmo dove tutto è poesia, e non possiamo fare a meno di sognare a occhi aperti. La Poesia è la confessione dell’anima ma anche il suo nutrimento. Alla poesia mi sono avvicinato come tanti, fin dalla scuola elementare. Poi, partecipando a un concorso, il mio nome risultò tra i vincitori(2° premio)e il grande poeta salernitano Alfonzo Gatto lesse la mia poesia (1973 – 74). Alla poesia oggi vorrei chiedere due ali per spaziare e perdermi nel mistero dell’eternità e dell’infinito.

D – Scrivo “poesia” con la P maiuscola… per una forma forse inconscia di rispetto, forse per un senso di timore panico o sacro verso un qualcosa di elevato, di sublime ma anche di oscuro, di imperscrutabile, una sorta di mistero. La Poesia è, dunque, mistero o, meglio, iniziazione misterica alla vita e alla morte?

R – La Poesia è iniziazione misterica alla vita e alla morte? La Poesia ha certamente un suo profetismo storico, è rivelazione del mistero che si sprigiona dalla natura e desiderio prepotente di una felicità senza limiti, di una sete di infinito e di eterno che si scontra con i limiti della natura umana, della storia e della società.

D – L’uomo della preistoria era di già poeta, secondo lei?

R – L’uomo ha sempre cercato di esprimere i propri sentimenti attraverso la preghiera lungo gli argini dei fiumi, e anche per mezzo delle più svariate espressioni artistiche. Nella poesia l’uomo esprime il senso della vita, la meditazione, la contemplazione e il suo tormento diventa purificazione, catarsi per sublimarsi e redimersi nella fede.

D – E l’uomo del post- moderno e dell’era di internet è, secondo lei, ancora poeta o non lo è più?

R – L’uomo post – moderno è ancora poeta? La tecnologia aiuta molto ma io continuo sempre a scrivere su carta bianca, che ha il suo odore insostituibile. La Poesia non avrà mai nulla a che fare con l’aridità dell’intelligenza artificiale che soffoca l’entusiasmo e spegne la speranza, anche se la tecnologia oggi, in ogni campo, permette la costituzione di conoscenze, la diffusione e la condivisione delle esperienze. La Poesia è una forma sublime di espressione dell’artista, il suo canto si traduce in inno alla vita e alla maestosità dell’universo e del suo creatore.

D – Ripenso ad un interrogarsi e interrogare intenso e continuo durante gli ultimi anni di vita del filosofo Martin Heidegger, un interrogarsi e interrogare con queste precise parole: << A che oggi i poeti? >>. Quasi alla fine dei primi due decenni del ventunesimo secolo dovremo riprendere questo interrogativo oppure no?

R – E ‘ vero, Martin Heidegger dice: << A che oggi i poeti >>. L’uomo contemporaneo ha voltato le spalle al volto di Dio e la sua vita si lascia trasportare dalla corrente del materialismo, del consumismo e dell’abitudine. Il poeta, invece, si stupisce ancora di fronte alla bellezza di un fiore e non ha paura di affrontare e di denunciare il malessere della società. Nella nostra società, grazie al superamento della metafisica, la realtà ha acquisito un nuovo orizzonte: la ricerca del vero nella poesia. E’ possibile ricercare la verità nei poeti che sono particolarmente attenti e consapevoli del significato della poesia ai nostri giorni.

D – E se in futuro(un futuro nemmeno lontano)la Poesia dovesse morire o, peggio, dovesse estinguersi come i dinosauri di un’era remota del pianeta, la società umana come sarebbe?

R – la morte della poesia corrisponde alla morte dei sentimenti. Possiamo immaginare un futuro fatto di macchine? Un mondo senza poesia e senza poeti potrebbe solo essere un mondo grigio, piatto ma il poeta, e dunque l’uomo, ha la capacità di superare gli ostacoli, guardare al di là, nelle profondità del cuore, e dare colore alla propria vita.

Grazie infinite

Antonio Maglio

Francesca Rita Rombolà

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