Clio Petazzoni nasce a Ferrara, ma vive in Versilia. Il suo primo libro, “Aspettando Natale” (Europa Edizioni, 2020), è stato tra i finalisti del premio letterario “Giovane Holden” 2020. Ha ricevuto il Riconoscimento di Merito del premio internazionale “Città della Rosa”, l’Attestato di Merito del premio internazionale “Michelangelo Buonarroti”, la Menzione d’Onore al premio intercontinentale “Le Nove Muse”. Nel 2022 Clio Petazzoni pubblica il suo secondo libro “Sarò la tua ossessione” , sempre con la Casa Editrice Europa. Clio Petazzoni, dopo una vita di lavoro e di viaggi in tutto il mondo, è ritornata a casa e ha iniziato a raccontare e a raccontarsi.
Fraqncesca Rita Rombolà e Clio Petazzoni conversano insieme.
D – Clio, vuoi dire qualcosa sui tuoi libri già pubblicati e sulle eventuali pubblicazioni future?
R – Grazie, Francesca, per avermi dato l’opportunità di raccontarmi e raccontare i miei scritti. Durante la mia carriera ho sempre sentito il piacere di scrivere in azienda testi professionali ma, a un certo punto della mia vita, il destino ha voluto darmi il dono della scrittura creativa. Era una fredda mattinata di sole e, senza accorgermene, il mio viso è stato colpito da una paralisi di Bell, facendomi perdere l’uso della parola. La mente, che aveva paura di perdere anche i ricordi, mi è subito venuta in soccorso e “ha chiesto” alle mani di scrivere per lei. Loro avevano un’intesa chiara e veloce. Mi era stata tolta la facoltà di parlare ma, in cambio, avevo ricevuto un bellissimo dono: quello della scrittura. Le parole scritte scorrevano come l’acqua di un torrente, che si placa solo quando arriva al mare. Nasce così il mio primo libro autobiografico, “Aspettando Natale”, scritto per paura di dimenticare … “scrivere per guarire”. Così inizio a raccontarmi. Nella prima parte del libro, che inizia nel 1966, parla Clio, la bimba nata femmina con un nome che finisce con la “o”: per quei tempi, da maschio. Racconta del Natale, del profumo del cibo, della condivisione della tavola. Clio inizia, fin da subito, a capire che il suo essere nata femmina le nega quei diritti avuti dal fratello, ma non si ribella perché capisce che i genitori sono ancora ancorati al passato e, con l’aiuto di quel ragazzo che diventerà suo marito, il quale ha sempre creduto in lei e il quale l’aiuterà anche a trovare la libertà fisica e mentale, che le permetterà di muoversi nella società e nel lavoro in maniera autonoma, troverà la sua autostima ribaltando il pensiero di una generazione di genitori che tendeva a considerare i bisogni e le attitudini dei figli maschi prioritari rispetto a quelli delle donne. Nel raccontarmi ho riso tanto e pianto tanto, poi mi sono sentita meglio. Avevo appoggiato quella parte della mia vita su fogli di carta, rendendoli eterni. In quel modo potevo alleggerire il mio cuore. Ho scelto, infine, una copertina che mi rappresentasse: la bimba Clio che prende per mano la donna diventata la Clio donna la quale, a sua volta, prende per mano con tenerezza la bimba che era. Il libro viene subito pubblicato da Europa Edizioni, arriverà finalista al premio letterario “Giovane Holden” e riceverà attestati di merito in molti altri premi letterari. Continuo a scrivere, narro immagini, sentimenti e storie in veste di racconti brevi, mentre si “affaccia” la trama del mio secondo libro. Ma sento il bisogno di approfondire le regole della scrittura. Per questo ho frequentato, con passione ed entusiasmo, la scuola di scrittura Genius, a Roma: lì mi si è aperto un mondo meraviglioso. Non sono mai sazia di imparare, così mi iscrivo ad altri corsi. Ho voluto “saggiare” vari generi letterari. Ho seguito con interesse le lezioni di Paolo Roversi, noto giallista e scrittore, in un corso della scuola Holden, dal titolo “Giallo di Sera”. Anche lì mi si è aperto un mondo. Nel frattempo, finisco la stesura di “Sarò la tua ossessione”. Il mio secondo libro parla di Elisabetta, una donna affascinante, decisa e sicura di sé. Una donna narcisista che, con azioni manipolatorie, vuole appropriarsi della vita degli altri. Mette in pratica strategie e tattiche ammaliatrici mentendo e tradendo tutti, non fermandosi davanti a niente nemmeno al pensiero di uccidere. Il romanzo ha una trama da “thriller” in cui sono contrapposti due mondi: quello dell’amore e quello del possesso. Elisabetta riuscirà a manipolare veramente tutti? Verso la fine del libro, la protagonista si fermerà di fronte a una porta chiusa, la spalancherà violentemente sicura di quello che troverà. Al di là di quella porta, invece, c’è un mondo completamente diverso. Mentre le pagine del libro scorrevano, io avevo raccontato anche un’altra storia. Il titolo è arrivato ancor prima del libro. Avevo le idee chiare: volevo parlare di manipolazione e di amore malato. Mio marito ed io abbiamo scelto la copertina. Mai occhi potevano essere più penetranti in riferimento al titolo “Sarò la tua ossessione”. Anche questo libro verrà pubblicato da Europa Edizioni, e riceverà attestati di merito in vari concorsi e premi letterari. Mentre continuo a scrivere, non smetto di leggere e di seguire chi ne sa più di me. Tutto mi aiuta. Il mio entusiasmo non si è ancora esaurito. Nel 2023 conseguo un master in “Criminologia e investigazione forense”. Questa competenza mi serve esclusivamente per scrivere. Ho bisogno di analizzare il comportamento criminale, di conoscere le metodologie di investigazione scientifica, di approfondire gli aspetti psicologici e sociologici degli offender e migliorare la conoscenza della vittimologia. In questo momento sto scrivendo il mio terzo libro, “Omicidio a St. Tropez”, un giallo ambientato nella famosa cittadina provenzale. Questo potrebbe essere il primo building block di una serie.
D – Hai ricevuto diversi riconoscimenti in premi letterari, provi una certa soddisfazione al riguardo?
R – Credo di non poter parlare, nel mio caso, di ricerca di soddisfazioni. Questo “dono”, come lo chiamo io, è arrivato in un modo così strano che mi ha lasciata per un po’ in un limbo: in un attimo ho perso la parola e l’attimo dopo scrivevo fiumi di parole. Chi ero? I parenti e gli amici mi dicevano che ero brava ma, si sa, tutti mi vogliono bene. Chi può giudicare i miei scritti? Chi mi può aiutare a capire chi sono? Come posso migliorare se non ho parametri con cui confrontarmi? Così ho iniziato a scrivere i miei libri e i miei racconti brevi in concorsi letterari nazionali e internazionali di prestigio senza aspettarmi niente ma con la consapevolezza che i miei scritti sarebbero stati letti da giudici competenti a cui potevo credere. E sono arrivati i primi giudizi attraverso attestati di merito e d’onore. Ogni premio era una sorpresa, non una soddisfazione ma un’eccitazione, una gioia. Forse stavo diventando davvero una scrittrice! Anche se questa è una parola grande, importante e, per dirla, bisogna avvalorarla con nuovi scritti.
D – Hai viaggiato in tutto il mondo, vero? In cosa ti hanno arricchito (e forse anche cambiato) queste esperienze di viaggio?
R – Viaggiare mi ha fatto crescere. Ho imparato a riconoscere la libertà, a rispettare e amare le diversità, la condivisione e l’amicizia, ad accettare che non ci sono verità assolute e a non giudicare mai; ognuno è figlio della propria storia. Anche leggere mi fa viaggiare, ed è magnifico. Pur rimanendo nello stesso posto, mi ritrovo spettatrice di luoghi e storie che non conosco, e questo mi affascina.
D – Raccontare e raccontarsi è davvero importante per te?
R – Scrivere è diventata la mia passione. Ritaglio il tempo fra il lavoro e la famiglia, e spesso scrivo di notte. E’ molto strano quello che mi capita: non sono mai io a cercare una storia, è la storia che viene da me per “farsi scrivere”. Vedo i luoghi, mi vengono a trovare i personaggi ognuno con il proprio carattere, con i propri sentimenti, e si raccontano. Mi raggiungono ovunque: mentre guido, mentre faccio la doccia, mentre lavoro usando il pensiero profondo e quello laterale. La loro presenza non mi fa sentire mai sola. La mente umana è straordinaria!
D – Ti piacciono la Poesia e i poeti?
R – Non sono una poetessa, e non lo potrò mai essere. I poeti sono esseri superiori che, nella sintesi dei versi, riescono ad esprimere i sentimenti umani. La Poesia è un’arte sublime che penetra nel profondo delle emozioni e che da voce a riflessioni e pensieri nascosti. Le poesie che amo sono quelle scritte “in chiaro”, semplici e lineari, e che arrivano subito al cuore.
Francesca Rita Rombolà
Clio Petazzoni
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