La Poesia è come un canto dei sensi. Dacia Maraini racconta, di sè, della scrittura, del mondo
Dacia Maraini / 6 Novembre 2019

Dacia Maraini nasce a Fiesole (Firenze). Il padre, Fosco Maraini, è un grande etnologo, ed è autore di numerosi libri sul Tibet e sull’Estremo Oriente. La famiglia Maraini si trasferisce in Giappone nel 1938 poiché Fosco Maraini porta avanti uno studio sugli Hainu, una popolazione in via di estinzione stanziata nell’Hokkaido. Nel 1943 il governo giapponese, in base al patto di alleanza che ha stipulato con Italia e Germania, chiede ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò. Poiché essi rifiutano vengono internati, insieme alle tre figlie, in un campo di concentramento a Tokyo dove vivranno in condizioni estreme per ben due anni quando, a guerra finita, verranno liberati dagli americani. Nella silloge poetica del 1978, “Mangiami pure”, Dacia Maraini racconterà proprio delle sofferenze patite in quei due anni. Rientrata in Italia, la famiglia Maraini si trasferisce in Sicilia, a Bagheria. Qualche anno dopo la famiglia si divide: il padre va ad abitare a Roma, e le tre figlie e la moglie rimangono in Sicilia. Per Dacia sono gli anni della prima formazione letteraria ma soprattutto del sogno di una fuga, che arriverà soltanto col compimento dei diciotto anni con la decisione di andare a vivere a Roma…

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