Il buco nero e il “linguaggio speciale” della Poesia

7 Ottobre 2014

download (1)“(…) L’orizzonte degli eventi, la regione di confine dello spazio – tempo da cui non è possibile evadere, agisce un po’ come una membrana unidirezionale attorno al buco nero: qualche oggetto, come astronauti imprudenti, potrebbe cadere attraverso l’orizzonte degli eventi nel buco nero, ma nulla potrebbe mai valicare lo stesso confine in uscita dal buco nero. (Si ricordi che l’orizzonte degli eventi è il percorso nello spazio – tempo della luce, che cerca invano di evadere dal buco nero. Nulla può viaggiare  più veloce della luce). Si potrebbero ben dire dell’orizzonte degli eventi le parole che Dante vide scritte sopra la porta dell’Inferno: << Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate. >>(I, 3, 3). Qualunque cosa o chiunque cadesse attraverso l’orizzonte degli eventi raggiungerebbe ben presto la regione di densità infinita e la fine del tempo. (…)”.

Brano tratto dal libro DAL BIG BANG AI BUCHI NERI di Stephen Hawking

Questo brano, bellissimo e insieme sconvolgente, di un genio inglese della fisica può forse servire ad introdurre un argomento particolare quanto affascinante riguardante le componenti dell’Universo.

In questo caso si tratta dei “buchi neri”.

Che cos’è un buco nero e perché viene in tal modo denominato? Il buco nero è, per così dire, una stella davvero straordinaria. Infatti, la sua materia ha una densità quasi inconcepibile (come se in un cucchiaino di caffè ci stesse tanta materia quanta ne starebbe in duecento superpetroliere cariche!). Questo comporta una fortissima attrazione gravitazionale intorno al buco nero, la quale deforma lo spazio impedendo alla luce di uscire da esso, indifferentemente se è il buco nero ad emettere la luce o altri corpi celesti (stelle, pianeti, comete ecc. ecc.) lo illuminino dall’esterno.

E’ per questo motivo che è stato denominato “buco nero”, perché dal punto di vista della luce si comporta come un pozzo dalle pareti interne dipinte di nero. Nell’Universo, nel Cosmo esistono probabilmente buchi neri di diverse dimensioni: ne esistono di piccolissimi, nati insieme alla materia dell’Universo; ne esistono di giganteschi, nati probabilmente nella stessa epoca, e ne esistono forse altri formatisi in epoche molto più recenti nell’esplosione delle stelle vecchie. Non essendo possibile osservare direttamente coi telescopi un buco nero è necessario indagare sui fenomeni provocati dallo stesso.

Uno dei più comuni è che il buco nero, dotato appunto di un intensissimo campo gravitazionale, muovendosi in mezzo a materia interstellare, l’attiri verso di sè. Questa materia, che va come a cadere in esso, emette, prima di essere “ingoiata” dallo spazio che circonda il buco nero e dal quale la luce non può uscire, radiazioni luminose che riescono a giungere fino a noi, cioè al pianeta Terra.

Forse il buco nero è uno dei più grandi misteri dell’Universo.

Nelle linee generali non è difficile comprendere la sua natura e la sua esistenza, ciò che genera e che produce, il suo meccanismo di funzionamento, quel che esso è in sè e le conseguenze del suo esistere sono di difficile comprensione e, una volta comprese, difficili da accettare. Il buco nero è forse la realtà ultima dello spazio cosmico. La fine di tutto. L’inizio di tutto. O viceversa.

Cosa c’è oltre il buco nero, visto che intrappola la luce e la luce non riesce più ad uscirne? Forse un qualcosa che va perfino oltre il concetto del nulla. Forse la rivelazione finale del Tutto. Forse l’Eternità in un concetto del tutto diverso o del tutto nuovo da come le religioni e i sistemi di pensiero hanno via via immaginato e sostenuto. Vero è che un buco nero stravolge le leggi della fisica, consuetudini, credenze, modi di pensare, di vedere e anche di immaginare.

Il suo mistero rimane intatto.

Da scoprire o, piuttosto, da non scoprire perché i misteri è giusto che restino tali.

Per continuare a mantenerlo non si può forse che ricorrere alla Poesia (lo fa anche Stephen Hawking, nel brano riportato, quando cita il famoso passo dell’Inferno di Dante per tentare, con una ardita metafora, di rendere comprensibile un concetto altrimenti impossibile) e a ciò che il suo “linguaggio speciale” cerca, da sempre, di cogliere e di presentare.

IL BUCO NERO

La grande luce

di una stella che muore.

Tenebra e sogno,

il battito d’ali di una farfalla:

dimensioni e mondi sconvolti

dal rumore di un bacio fra amanti.

Ed è l’Eternità.

Per l’uomo

il mistero insondabile

del passaggio tremendo

attraverso il buco nero.

Francesca  Rita  Rombolà

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