“L’ Arte è la nostra parte divina”. Conversando con la regista Irene Magnani

28 Aprile 2021

Irene Magnani è nata nel 1971. Sceneggiatrice e regista, ha lavorato “dietro le quinte” per una decina di anni occupandosi della gestione di cinema e teatri dove ha potuto conoscere, dal suo interno, questo mondo e tutto il comparto che vi ruota attorno. Poi ha voluto mettersi in gioco ascoltando la sua creatività, così ha approfondito studiando sceneggiatura, storytelling e cinema e ha realizzato dapprima cortometraggi (dove ha sperimentato sia la fiction che l’animazione) per passare in seguito al lungometraggio. La sua opera prima “Testimoni Silenziosi”, un corto sulla tutela dell’ambiente nello specifico rapporto uomo – albero, ha vinto, nel 2019, il Corto Fiction di Chianciano Terme. Nel 2020 ha realizzato un cortometraggio di animazione sulla lotta al Covid 19. La sua terza opera è un lungometraggio, “L’oro di Pietro”, in fase di produzione, che potrebbe essere nelle sale nel 2022. Irene Magnani ha vinto diversi premi e ricevuto varie onorificenze.

Francesca Rita Rombolà e Irene Magnani conversano per poesiaeletteratura.it

D – Irene Magnani, cosa significa lavorare “dietro le quinte” del cinema e del teatro?

R – Chi lavora dietro le quinte su un set, in un teatro si occupa di tutto quello che lo spettatore non vede ma che è essenziale per la buona realizzazione dello spettacolo/film. Aver lavorato dieci anni in questo settore, prima di cimentarmi con la sceneggiatura e la regia, mi ha fatto comprenderne l’impegno e la dedizione che sono presenti anche nella più umile delle mansioni, ma che sono tuttavia preziosi.

D – Hai realizzato corto e lungometraggi, vuoi spiegare in breve la differenza fra i due?

R – Sono i due formati cinematografici. Fino a poco tempo fa ne era compreso anche un terzo: il mediometraggio. Ma è stato abolito per semplificarne l’offerta. Il lungometraggio è inteso come il classico prodotto cinematografico che abbia una durata superiore ai 30/35 minuti, mentre il cortometraggio che non li superi.

D – Il cortometraggio sulla lotta al Covid 19 che hai realizzato da poco; racconta che cos’è, quale il suo messaggio e la sua finalità.

R – Le ispirazioni arrivano da sole, bisogna solo avere la sensibilità e l’intuito per riconoscerle … Lo scorso aprile 2020, durante la prima fase della pandemia di Covid 19, mentre gli ospedali del nord Italia erano al collasso e si riempivano all’inverosimile, una notizia mi colpì come un raggio di sole nel buio più totale, e decisi di dedicarle una storia. Forse tutti ricorderete quel medico anziano che ultraottantenne tornò con entusiasmo in corsìa per essere di aiuto negli ospedali. Nello stesso periodo le terapie intensive chiamavano anche i medici appena laureati perché la situazione era veramente disperata, ed io ho immaginato cosa potessero dirsi queste persone se si fossero incontrate in questo momento difficile poiché stavano affrontando entrambe un salto nel buio non conoscendo il virus. Ho utilizzato una moneta come simbolo di passaggio del testimone dal medico anziano alla neolaureata la quale, essendo piena di dubbi e di incertezze, riceve in regalo la moneta come incoraggiamento per una vita ben spesa. E’ un corto animato realizzato con Flavia Ferraguti, un’illustratrice/animatrice, Massimo Leonardi, che ha curato la post – produzione, ed il compositore Antonio Di Mezzo, su una storia scritta da me. Il corto è attualmente in gara nei festival cinematografici internazionali ed ha ottenuto fin ora sette riconoscimenti ufficiali. Vuole essere un omaggio ai tanti medici – eroi che donano la propria vita ogni giorno per ognuno di noi.

D – Che cosa pensi dell’arte in generale e della poesia in particolare?

R – L’ Arte è la nostra parte divina. Lei risiede in ognuno di noi, ed è attraverso la sua manifestazione che ci eleviamo come esseri umani e tocchiamo letteralmente il cielo. Senza l’ Arte restiamo come incagliati nella dimensione più terrena di noi stessi, vivendo di istinti e pulsioni ma non di bellezza. la Poesia è il soffio dell’anima … Attraverso la Poesia possiamo guardarci dentro senza paura perché tocca corde segrete ed apre altrettante stanze segrete.

D – Il futuro di Irene Magnani regista.

R – Nuovi spunti e nuove sfide all’orizzonte che si stanno sempre più definendo e realizzando per il 2022, e spero presto di poterne parlare con più precisione. Ma quel che più mi auguro è di poter sempre continuare a raccontare storie con lo stesso immutato entusiasmo che ho nel cuore ogni giorno per trasmettere emozioni.

Francesca Rita Rombolà

Irene Magnani

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