L’essere dell’uomo della post – modernità smarrito nel dedalo convulso della realtà quotidiana. Una riflessione su IL SENTIERO DEI NUBI di Maria Luisa Sgandurra

14 Marzo 2023

“Verdi come il letto di un fiume in piena,

passi cigolanti sopra una fitta schiera

Nubi evanescenti di luce amena

richiamano silenti la loro preghiera”.

Maria Luisa Sgandurra

Sono i versi che appaiono sul frontespizio del libro IL SENTIERO DEI NUBI di Maria Luisa Sgandurra (Mario Vallone Editore, febbraio 2023).

Certamente un libro intrigante che catapulta sul lettore un indubbio fascino sottile. È forse un romanzo, ma forse piuttosto non lo è. È forse una sorta di viaggio iniziatico dentro se stessi alla ricerca della propria anima, in cui l’io narrante del protagonista porta avanti uno scavo psicologico dentro se stesso per superare l’oscurità metaforica e le catene delle paure che lo imprigionano, e così raggiungere la luce e la libertà.

La scrittura di Maria Luisa Sgandurra, psicologa e analista del comportamento non verbale, in questa sua opera prima è ineccepibile. Rigoroso e preciso e tuttavia lineare, scorrevole, dalla professionalità lucida e consapevole eppure con grandi sprazzi di musicalità e di poesia che rendono il tutto armonioso e alchemicamente fruibile; forse potrebbe essere questa una possibile definizione, in un certo qual modo, letteraria de IL SENTIERO DEI NUBI. Anche dal punto di vista grafico il libro può essere definito un piccolo gioiello scintillante nell’erba: una copertina decisamente in sintonia con l’argomento del libro, sia per quanto riguarda i colori, sia per quanto riguarda il simbolo centrale che rimanda ad un profondo senso esoterico (lo stesso che, in fondo, permea l’intero libro).

Diversi sono gli incontri del protagonista del romanzo durante il suo percorso-cammino su questo strano e magico sentiero; diversi ma capaci, ciascuno nel modo che gli è proprio, di farlo avanzare ogni volta di un passo nell’esplorazione del suo essere (ogni nuova tappa è un gradino sulla scala della consapevolezza), che è poi l’essere dell’uomo della post-modernità smarrito nel dedalo convulso della realtà quotidiana. Un brano del libro, tratto da capitolo IX – Poeta, pag. 81, forse riesce a rendere chiara l’unicità del concetto: ( … ) La realtà ci imprigiona in convenzioni fatte di disillusioni, ci vincola entro margini di concretezza e scoraggiamento, come se l’idea di ciò che speriamo di trovare sia troppo favolistica per contrastare la dura legge della giungla terrena.

IL SENTIERO DEI NUBI di Maria Luisa Sgandurra è un libro dal quale si può imparare molto se si sa scandirne la lettura e penetrando in essa per “vivere dal di dentro” il percorso-cammino, insieme al protagonista, dal principio fino alla fine. Al termine del viaggio, dopo aver camminato, fatto incontri incredibili, e per certi versi impossibili, dopo aver sostato in luoghi esotici e insoliti, bellissimi e intrisi di pericoli latenti, inimmaginabili quanto irreali pur tuttavia veri e a portata di mano l’io narrante-anima ha raggiunto la consapevolezza di sé e del Tutto, la pienezza che porta al disvelamento dell’energia (purezza e libertà) che muove e da vita agli esseri tutti e all’Universo intero; e può, dunque, finalmente dire: “( … ) Non sono vivo, non sono morto, sono intrecciato con la Ruota del Sogno sul Sentiero dei Nubi”. (Capitolo XVII – Anima, pag. 120).

Francesca Rita Rombolà

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