Il velo di Maya
Arthur Schopenhauer / 13 Settembre 2014

“(…) Noi, che restiamo fermi sul terreno della filosofia, dobbiamo qui accontentarci della conoscenza negativa, paghi di aver raggiunto il limite estremo della positiva. Avendo riconosciuto nella volontà l’essenza in sè del mondo, e in tutti i fenomeni del mondo nient’altro che l’oggettività della volontà; avendo perseguito questa oggettività dall’impulso inconsapevole delle oscure forze naturali fino alle più lucide azioni umane, non vogliamo adesso sfuggire alla conseguenza: con la libera negazione, con la soppressione della volontà vengono anche soppressi tutti quei fenomeni e quel perenne premere e spingere senza meta e senza posa, per tutti i gradi dell’oggettività, nel quale e mediante il quale il mondo consiste; soppressa la varietà delle forme succedentesi di grado in grado, soppresso, con la volontà, tutto intero il suo fenomeno; poi finalmente anche le forme universali di questo: tempo e spazio e, per ultimo, la più semplice forma fondamentale di esso: soggetto e oggetto. Non più volontà. Non più rappresentazione. Non più mondo.” Brano tratto da IL MONDO COME VOLONTA’ E RAPPRESENTAZIONE di Arthur Schopenhauer Il suo velo può essere bianco, azzurro, grigio, rosso, dorato, d’argento, nero o blu tenebra o anche non avere un colore preciso o definibile. Il velo della grande illusione…

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