Un riconoscere al silenzio il proprio “legame profondo” con il poetare
Emma Pretti / 7 Marzo 2017

Che cos’è il silenzio in poesia? E’ importante e, allo stesso tempo, è tutto. Senza la dimensione del silenzio non è possibile entrare in quella specie di “cerchio magico” che porta l’ebbrezza, il sogno, la percezione e la visione nel climax ideale per porsi in ascolto e far scaturire dei versi che via via portano ad una composizione compiuta. Sto parlando della poesia o, in tal caso forse meglio, del poetare. Dunque, senza silenzio non può esserci poesia. Non è possibile la sua libera scaturigine. Ma il silenzio, in poesia, è di una fecondità incredibile. Dal silenzio nasce la prima vibrazione sonora, o vibrazione primordiale, che produce il suono e poi la parola. Allora è nato l’Universo, con la sua esplosione di luce, le sue stelle, la sua bellezza; il segno tangibile dell’Infinito, così caro ai poeti di ogni tempo, che vorrà essere esplorato immaginificamente, vissuto e gustato in tutta la sua interezza e, infine, cantato. Questa breve introduzione sull’importanza del silenzio in poesia per parlare di una silloge poetica, che ha per titolo “Modalità Silenziosa” la cui autrice è Emma Pretti. La sua poetica, in questa silloge, sembra davvero riconoscere al silenzio il proprio “legame profondo” con il poetare…

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