Binomio e connubio sempre difficile e aspramente criticato in letteratura -LORENZO SPURIO e IAN McEWAN

“(…) Ma in letteratura l’utilizzare il linguaggio doppio con allusioni sessuali, scene osé, incontri erotici, descrizioni di perversioni sessuali e di atteggiamenti licenziosi com’è visto e interpretato? E’ ancora visto come immorale, com’era decenni fa, oppure anche la letteratura è stata attraversata da una sorta di rivoluzione dei costumi? E’ difficile dirlo. Chi scrive scene di sesso prive di una dimensione propriamente erotica o utilizza nella narrazione gli amplessi per inscenare rottura, chi narra di perversioni sessuali sostanzialmente è stato considerato un autore di basso rango, che appartiene alla low literature e dal quale stare bene in guardia. Si ricordi che Ian McEwan venne prontamente bollato dalla critica come immorale, macabro, gotico, come un enfant terrible proprio per la crudezza dei temi e dell’impiego di una sessualità perversa nelle opere della sua prima produzione. Le sue prime opere vennero pubblicate verso la fine degli anni ’70 e quindi c’è da concludere che, se proprio si vuole parlare di una rivoluzione sessuale in letteratura, questa non si era ancora raggiunta in quel periodo (…).” brano tratto dal saggio di critica letteraria di Lorenzo Spurio IAN McEWAN: SESSO E PERVERSIONE Sesso e letteratura. Letteratura ed erotismo. Binomio e connubio sempre molto difficile,…

Una Sfinge di pietra che svela i propri secolari segreti – LORENZO SPURIO
Lorenzo Spurio , Senza categoria / 12 Ottobre 2012

“(…) Le due opere presentano numerosi rimandi letterari espliciti ad altrettante opere della letteratura, principalmente inglese(…). Se si analizza Espiazione dal punto di vista dei generi letterari, si può notare che si caratterizza per una grande mescolanza di generi. L’incipit da visionari squarci adolescenziali che passano poi attraverso un vero dramma sentimentale in piena regola. C’è poi un’ampia porzione del racconto costituita da memorie e racconti di guerra che hanno il sapore di una cronaca sempre viva (…). Anche in Ritorno a Brideshead sono presenti riferimenti a testi letterari e scientifici (…). L’ispirazione di Evelyn Waugh per il romanzo è costituita da episodi della sua vita. Il castello di Brideshead, figura centrale, sarebbe stato ispirato dalla tenuta di Madresfield Court, tenuta di William Lygan, settimo conte Beauchamp. Waugh fu un ospite frequente nella dimora.”   Brano abbastanza esauriente e con una completa capacità di analisi, esposto in un linguaggio essenziale e sobrio, mai arido o ridondante, senza artificiosità alcuna, plastico quanto basta per essere letto e compreso dalla più varia e vasta gamma di lettori, e non è da poco per un testo di critica letteraria. Il brano è tratto dal libro “FLYTE & TALLIS ritorno a Brideshead ed Espiazione:…

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