La città: inferno di cristallo o paradiso di plastica e acciaio?
Sin city / 8 Giugno 2013

Ebla, in Medio Oriente; Ur e Babilonia nella Mesopotamia; Gerico, la prima città edificata dall’uomo, in Palestina, sorgono in tempi molto remoti, quando l’umanità sta appena uscendo da una preistoria ambigua e piuttosto sconosciuta. Fin dalla loro fondazione, queste città si delineano subito come centri urbani di sicuro raffinati, depositari di una civiltà abbastanza sviluppata e con una capacità di contenimento umano, in un certo senso, di vera e propria metropoli per l’antichità. Sono città cinte da mura difensive talvolta molto poderose per resistere ad assedi anche lunghi da parte di eserciti nemici. E, seppur circondate dal deserto o da territori ostili, al loro interno vi è un brulicare di vita che nulla ha da invidiare ad una città odierna. Più tardi, la Grecia creerà città (Atene e Sparta, soprattutto) che avranno, nella loro idea – base, un concetto del tutto nuovo e molto importante: il concetto di Polis. La Polis è un luogo di sintesi umana dove si fanno leggi che si applicano alla società per governarla, con giudizio e civilmente; si producono traffici, commerciali e di altra natura; si sviluppa la capacità di aggregazione e di dibattito fra gruppi di persone contrapposti, dando vita, così, alla politica della…

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