I sepolcri: memoria e ideali attraverso le generazioni
Ugo Foscolo / 19 Marzo 2014

“(…)E tu onore di pianti, Ettore, avrai, ove fia santo e lacrimato il sangue per la patria versato, e finchè il sole risplenderà su le sciagure umane.” Versi finali de I SEPOLCRI di Ugo Foscolo   “E’ un sognatore, un poeta, sa solo leggere i poemi di Omero. Non combinerà nulla di buono…” Dicevano i greci di Alessandro Magno alla morte del padre Filippo. “E’ un idealista a cui piace la poesia: le vicende di Achille, di Ettore, di Ulisse. Cosa potrà mai realizzare?…” Dicevano di Napoleone Bonaparte i francesi e tutti gli altri popoli d’Europa. “Un buono a nulla, legge troppa poesia, stima troppo i poeti. Farà mai qualcosa di concreto nella vita?…” Ripeteva spesso il padre di Giuseppe Garibaldi, riferendosi a quel figlio un po’ ribelle, un po’ rivoluzionario, un po’ irruento che aveva il vezzo o la fissa di leggere soprattutto le opere di Ugo Foscolo e di queste, in modo particolare, I SEPOLCRI. Non sta a me dire se questi tre personaggi, appena menzionati, abbiano “combinato” qualcosa nella vita. Per loro basta e avanza la Storia. Quel che mi preme sottolineare, leggendo gli ultimi quattro versi del carme I SEPOLCRI di Ugo Foscolo è, ancora una…

Poesiaeletteratura.it is Spam proof, with hiddy