Un volumetto di colore blu dal titolo “Paròle”(con l’accento sulla o centrale per rimarcare il termine in vernacolo) – Poesie in dialetto barese con traduzione a fronte di un poeta di Bari, Sante Diomede – Parole, perché la Poesia si serve delle parole per esprimere se stessa e per donare se stessa all’uomo. Parole, perché il poetare è una giusta ed efficace alchimia di parole che trasmette un messaggio, spesso misterioso e complesso, servendosi del linguaggio che è come “la materia prima” delle parole. In poesia le parole non sono mai perse.
E non sono mai sprecate. Le parole di Sante Diomede(in questo caso)sono parole che tengono vivi i ricordi, parole che quasi raccontano e conservano immagini, sensazioni, emozioni di un vissuto che è nel tempo ma che il poetare tuttavia sottrae al tempo e colloca sul limine che tiene aperto il varco sull’atemporalità. Molti momenti sono colti nel proprio culmine di vitalità in “Paròle” di Sante Diomede, momenti di quotidianità essenziale che hanno segnato il trascorrere della vita con le sue pene, i suoi dolori intercalati da gioia e serenità, allegria o tristezza. In una delle poesie della raccolta, dal titolo “Losète”, sembra emergere, nella sua brevità e nella disposizione del verso, un ermetismo forse inconscio che rimanda all’istante improvviso come il lampo del suo affiorare alla coscienza e poi sul foglio bianco. Ne riporto la versione originale, in dialetto barese, e poi la versione in italiano.
Losète
Losète:
na mète,
nu ffiòre,
na sète.
E ttòrneche
angòre
E ttòrneche
arrète.
Loseto
Loseto:
una meta,
un fiore,
una melagrana.
E torno
ancora.
E torno
di nuovo.
“Paròle” è la prima raccolta di poesie pubblicata da Sante Diomede. L’augurio è che egli possa continuare a scrivere e pubblicare raccolte di poesie che contemplino il mondo, la realtà e il bisogno di donare e di ascoltare la parola poetica.
Francesca Rita Rombolà
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