A un passo dall’amore… E

14 Febbraio 2023

L’amore che unisce due cuori rossi e ardenti di passione, profondi e irruenti come il cratere di un vulcano attivo. L’amore che celebra e abbatte, edifica e travolge. L’amore che smuove le montagne e segna il passo ai giorni tristi dispersi nel dolore. L’amore che consuma la vita, la trasfigura, la rinnova. L’amore con il suo soffio potente come i primi vagiti dell’Universo nel vuoto inaudito prima di ogni cosa. L’amore che ha creato stelle e mondi lontanissimi nelle profondità del Cosmo, vicinissimi all’Essere che li racchiude e li fa evolvere. L’amore vibrante come un’onda gravitazionale che può in un attimo annientare lo spazio – tempo e far finta di niente quando le labbra degli innamorati si sfiorano all’ombra di un frassino nell’angolo più remoto del parco e fanno esplodere il cielo e la terra. L’amore gratuito e libero, sognante e prigioniero, malinconico e desolato, solitario e in solitudine. L’amore che dona e mai si sogna di ricevere. L’amore lieve come il vento e sottile come fiamma viva nell’oscurità. L’amore che travolge come un fiume in piena e unisce a un tempo gli amanti, gli innamorati, i perdenti e i gaudenti, i deboli e gli oppressi, i forti e gli implacabili come gli anelli di una lunga catena plasmata con il sangue e le lacrime ma levigata con polvere d’oro. L’amore che eleva ad inverosimili altezze e talvolta abbassa fino all’orlo degli inferi con la stessa spontaneità e il medesimo agire.

Il tripudio dei sensi e delle anime. Il gioco degli amanti e la ludica dolcezza degli innamorati. Il sussurro che lacera e ricompone. Il tremore che ferisce e risana. Il fremito che assale e avvince. Un manto di stelle avvolge la persona. Una corona di gigli cinge il capo dell’amata che l’amato ha ritrovato. Fiori e magiche essenze accompagnano il ritmo del respiro ad ogni spasmo senza fine. E l’acqua scorre cristallina e fresca sulla pelle che odora di purezza e di incanto lunare. I silenzi e le attese si ricompongono dagli ancestrali frantumi del tempo.

L’inverno ha raggiunto il suo culmine. Il freddo imperversa e si accanisce sul tenue fiordaliso dal gambo piegato. La neve e il gelo aumentano la loro morsa mortale e violenta. Eppure … niente ha cessato di vivere per sempre. La natura dorme. Dorme soltanto. Il suo sonno rigeneratore e migliore. Qualcosa si incrina proprio oggi, nel ghiaccio dei pensieri e delle azioni, e un annuncio di calore benefico invade il piatto deserto dei marcati orizzonti.

E’ la Festa dell’Amore. In tutte le sue forme. In tutte le sue manifestazioni. La Festa dell’ Amore sì, che ritorna. Ritorna per tutti e per ciascuno, per ognuno di noi e per tutti noi. La Festa dell’Amore che ritorna ancora.

N. 44

A un passo dall’Amore …

E l’odore del suo canto

Ci sconvolge la vita

… Un passo oltre l’amore

Perché tutte le frontiere

Dell’umano

Abbiano un senso

Nella costante lotta

Per superarle

Nel loro abbattimento.

Poesia tratta dalla silloge poetica “Voci nella tempesta” (anno 2012) di Francesca Rita Rombolà

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