L’alba del genere umano in cammino verso la felicità. “LA QUINTA FOGLIA” di Lucia Giovannini e Sandro Calvani

20 Maggio 2025

Concentrato e denso, ricco di azioni a sorpresa che si rincorrono e che incalzano il lettore senza lasciargli quasi un attimo di respiro. Il romanzo “LA QUINTA FOGLIA” (Trigono Edizioni, 2025) di Lucia Giovannini e Sandro Calvani è azione allo stato puro, adrenalina alle stelle, consapevolezza e dolore, ricerca interiore.

La protagonista femminile, Itlodea, (nome particolare, e non scelto a caso), vivrà una serie di avvenimenti improvvisi forse più grandi di lei, in principio, ma che via via la porteranno a cambiare se stessa, in primis, la coscienza di milioni di persone nel mondo, in un secondo momento.  L’intera vicenda si svolge in una zona del pianeta (Sud – Est asiatico) che si presenta, da sempre, agli occhi dell’uomo occidentale, come un territorio meraviglioso, e per la natura, e per il misticismo religioso che permane ancora in una società non del tutto secolarizzata; si può dire che è il luogo di un esotismo soft e raffinato per eccellenza. Thailandia, Myanmar (ex Birmania), Laos etc. sono paesi ancora misteriosi e, per certi aspetti, tutti da scoprire, per il cosìddetto “primo mondo” , dal fascino irresistibile e dalla potenza immaginifica molto forte presso i quali si cerca, e si spera di trovare, la felicità. Pur tuttavia sono anche luoghi pieni di insidie e di pericoli che, a volte, non risparmiano nemmeno il più disarmante, e disarmato, dei pellegrini.Ci si può domandare (e si finisce forse per farlo) perché gli autori abbiano scelto di ambientare questa storia proprio in tali luoghi; la risposta più scontata, e che viene subito in mente, è che vivono e operano lì, in quei contesti, ma non penso sia la sola ragione che ha fatto concepire e maturare l’insieme del romanzo.

Itlodea riuscirà a sventare addirittura un complotto mondiale ad opera di lobbies oscure che “schiavizzano” i popoli, l’intera umanità, con il commercio delle droghe intorno al quale (come succede davvero nella realtà) ruotano profitti enormi in grado di destabilizzare o distruggere intere nazioni. Un particolare, non irrilevante, che ho apprezzato molto in “LA QUINTA FOGLIA” è il luogo (ancora un altro luogo) dove si svolgerà il summit mondiale sulla psicologia positiva, cioè il Tibet: “Itlodea si sentì subito sollevata, anche per effetto del panorama meraviglioso della catena dell’Himalaya che si intravedeva dai finestrini ( … )” (cap. 8, Operazione MASK, pag. 112). Un luogo, il Tibet, circondato dalla catena montuosa himalayana, che ha veramente qualcosa di speciale, di misterioso, di potente, di oscuro … (tanti anni fa anch’io vi ambientai le scene finali del mio primo romanzo “Ultimi giorni di novembre” , Firenze Libri Editore, 1993).

Tutto finirà bene in “LA QUINTA FOGLIA”: i cattivi non attueranno il loro piano mondiale di condizionamento delle coscienze; per il pianeta, e per la stessa Itlodea, inizierà una nuova era di consapevolezza interiore, di libertà, di vita vera. “( … ) La sua amica Mirta una volta le aveva detto: ‘L’ora più buia è quella che precede l’alba’. E quella era la sua alba” (cap. 3, Sulle montagne rocciose della psiche, pag. 35). L’alba di Itlodea ri – nata, al termine delle prove più grandi e più difficili … l’alba del genere umano in cammino verso la felicità.

Francesca Rita Rombolà

Nessun commento

Lascia un commento

Poesiaeletteratura.it is Spam proof, with hiddy