“La Letteratura è vita …”. Conversando con Stefano Luigi Cantoni

13 Maggio 2025

Stefano Luigi Cantoni nasce a Vimerate, in Brianza, nel 1984. Nel 2015 avviene la prima pubblicazione di alcune sue poesie presso la casa editrice Pagine per la collana Poeti e Poesie”, diretta da Elio Pecora. Il suo esordio in narrativa avviene nel 2021, con la pubblicazione del thriller “Chiaro di Luna”, edito da Pav Edizioni. “Le avventure del signor S” è la sua prima raccolta di racconti inediti. Nel 2024 è uscito il suo secondo romanzo, “Il volto scuro della bellezza”, edito da Incipit23, col quale è arrivato in finale al Giallo Festival 2024 per miglior trama e ha vinto la targa “Città di Cattolica” al premio Internazionale “Città di Cattolica” 2025. Redattore e correttore di bozze, nonché curioso e appassionato gosthwriter etc., Stefano Luigi Cantoni è fondatore dell’Aperitivo Letterario che conduce sia sui social che in presenza, oltre a fare da moderatore a presentazioni di libri e letture condivise.

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Francesca Rita Rombolà conversa con Stefano Luigi Cantoni.

D- Ci racconti qualcosa sui tuoi libri?

R – Dopo un inizio di attività dedicato alla pubblicazione di alcune poesie, dal 2021 mi sono immerso nella narrativa e ho dato vita a una serie di racconti, “Le avventure del signor S”, Pav Edizioni, e due thriller dalle tinte storico – medioevali, pur essendo ambientati ai giorni nostri: “Chiaro di Luna”, Pav Edizioni, 2021; “Il volto scuro della bellezza”, Incipit23, 2024. Con quest’ultimo romanzo ho recentemente vinto la targa “Città di Cattolica” al Premio Letterario Internazionale “Città di Cattolica”, il ché mi ha non solo emozionato, vista anche la qualità degli esaminatori (Rai Cultura e Premio Bancarella), ma mi ha anche dato la spinta decisiva per continuare a investire energie e studio nella scrittura.

D – Sei fondatore dell’Aperitivo Letterario; di che cosa si tratta? Vuoi spiegarlo ai lettori di poesiaeletteratura.it?

R – L’Aperitivo Letterario nasce nel 2020 per coniugare, in modo fresco e consapevole, grandi classici della letteratura e temi di stringente attualità: dal bullismo al cibo alle risorse naturali, passando per l’amore per i grandi dilemmi come il tempo e la memoria. Nato quasi per gioco su Instagram, da un paio di anni è un format apprezzato che porto in giro in alcune realtà culturali (e non solo) di Milano e provincia. Una volta scelto il tema, ci si ritrova con un buon calice e un piccolo rinfresco e, dopo un intervento del sottoscritto, resta spazio per dibattito e scambio di vedute. Arricchente e necessario, così lo definirei.

D – La letteratura, e la scrittura, per Stefano Luigi Cantoni.

R – La letteratura è vita, intesa proprio nel senso più fisico possibile: motivo di respiro e senso ultimo di ogni progetto, attività e, perché no?, sogno. La lettura va da sé che è compagna insostituibile di pomeriggi cupi e risvegli agitati. E’ benzina nel motore quando esso è inceppato, è riparo dal mondo per (forse) capirlo meglio: questo mondo così veloce …

D – Il mondo, la società, nel 2025, apprezzano, seguono, amano la letteratura, l’arte, la Poesia, secondo te?

R – Ritengo che ci sia sicuramente bisogno di cultura, di arte e letteratura intese come grande occasione di confronto: oggigiorno queste discipline così antiche e altrettanto nobili vanno, secondo me, riscoperte e sostenute, in primis per il loro valore educativo. Al di là dei gusti del singolo, una società che non legge o non mostra interesse, anche minimo, per ciò che è storia e passato rischia di disgregarsi, perdendosi in un preoccupante individualismo (e non è certo quello di Voltaire del giardino, ben peggio … ). Per fortuna parecchie persone, associazioni e realtà cercano di mantenere viva la fiammella della curiosità, vera miccia che può far avvicinare (e appassionare) giovani e meno giovani a questo meraviglioso mondo.

D – Un poeta e una poesia che porti, e porterai, sempre nel cuore.

R – Domanda cattiva: moltissimi direi, ma da classicista non posso che dire Dante. In lui, a distanza di sette secoli, si ritrovano tutti i vizi, le paure, le debolezze, le aspirazioni e le fragilità del nostro povero genere umano: canti memorabili come quelli di Paolo e Francesca o di Ulisse, per citarne due, sono di una potenza linguistica, musicale e contenutistica commovente e inarrivabile. Senza contare che, senza l’Alighieri, oggi saremmo forse privi dell’unica cosa( o una delle poche) che ancora tiene unito il nostro paese: la lingua italiana.

Francesca Rita Rombolà

Stefano Luigi Cantoni

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