La parola infranta e i suoi frammenti. “40+1 – Quaranta poesie più un monologo” di Anna Maria Benone

Una silloge poetica piuttosto originale in cui il linguaggio rimanda a una pluralità di significati inerenti al post – moderno che viviamo quotidianamente e dentro il quale siamo immersi. “40+1 – Quaranta poesie e un monologo” (Edizioni Controluna, 2023) di Anna Maria Benone è un volume agile e scorrevole (confesso che è stato davvero un piacere leggere queste poesie), piuttosto semplice nella forma e nella struttura semantica di ciascun verso ma che tuttavia sottintende un messaggio chiaro di fratellanza, di amore universale, di vicinanza con chi soffre e ha, o ha avuto, esperienza del dolore anche in modo estremo. Ecco la poesia che apre la raccolta: “Tempo lento” – Passato/culla del futuro./Incanto di una nuova speranza. In pochi versi essenziali vi si concentra il tema del futuro, che infonde speranza perfino nel caos e nell’incertezza del momento attuale. E poi: “Memoria” – Nel candore di/una pagina/il nero di/un pensiero/foglio/penna/giro di vite. Forse la penna è, ciò malgrado, una violenza perpetrata sulla pagina bianca simbolo di purezza, anche se, per mezzo di tale atto creativo, si vuole conservare la memoria, che è sempre un bene per l’uomo. Altra poesia: “Sul ciglio” – Strada nera/catrame cocente/vite assetate./Sul ciglio/un fiore/il richiamo della natura….

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