Robert Von Sachsen Bellony è un professionista di spicco con oltre due decenni di esperienza in ambiti diversi e complementari, che spaziano dal Diritto Internazionale al giornalismo, dalla finanza alla consulenza strategica. La sua competenza nel settore finanziario e strategico si integra perfettamente con la sua esperienza nel mondo del giornalismo, come dimostra la sua attività di articolista per testate di rilievo quali “Paese Roma”, “Nuovo Giornale Nazionale” e “Informazione Quotidiana”. La sua passione per la scrittura si unisce alla capacità analitica e strategica, rendendolo un osservatore attento e un comunicatore efficace. La sua solida formazione accademica, con lauree in Giurisprudenza, conseguite presso l’Università di Roma “Tor Vergata” e l’Università di Barcellona, ne costituisce la base professionale. Inoltre, presta la sua consulenza strategica all’associazione culturale “Tota Pulchra” e svolge ruolo di tutor sociale per l’ente del terzo settore “La voce dell’essere”, confermando il suo impegno civile e la volontà di contribuire alla crescita della comunità. Robert Von Sachsen Bellony è amministratore di “Simple Rent Ood” nel settore automotive e servizi e fondatore della “Von Sachsen Bellony Foundation” con sede a Panama. Francesca Rita Rombolà dialoga di letteratura, di filosofia, di poesia con Robert Von Sachsen Bellony. D – Com’è il…
Andrea Gualchierotti (Roma, 1978) vive e lavora in provincia di Roma. Per le Edizioni Il Ciliegio è autore, insieme a Lorenzo Camerini, dei due volumi della saga di Atlantide, “Gli Eredi di Atlantide” e “Le Guerre delle Piramidi”, e in solitaria dei romanzi di retelling mitologico “La stirpe di Herakles” e “I principi del mare”, oltre che de “I campioni dell’Inferno” ambientato fra i gladiatori dell’antica Roma. A quattro mani con Greta Cerretti ha poi pubblicato, per Bertoni Editore, “Il mio posto fra i lupi”. Numerosi i racconti a tema storico e fantastico scritti per altri editori fra cui Watson Edizioni, Delos Digital, Ali Ribelli etc. Insieme a Giuseppe Aguanno ha curato l’edizione ritradotta e commentata della Saga di Solomon Kane di Robert E. Edward per l’editore il Palindromo. Recensisce novità e classici della letteratura fantasy, e non solo, sul quadrimestrale “Dimensione Cosmica”, diretto da Gianfranco de Turris. Di quest’ultimo ha curato il volume, in occasione dei sessanta anni di carriera, “Il Viaggiatore Indomabile”. Suoi contributi a tema storico e letterario sono apparsi anche su “Il Giornale OFF”, “Rivista di Politica”, “LabParlamento”, “PlusNews” e “L’Intellettuale Dissidente”. Lavora come consulente editoriale presso il Gruppo Mondoscrittura e dirige la collana di narrativa…
Nuova fatica letteraria per Roberto Maggi, scrittore ormai consolidato e giunto alla sua quarta prova con questo “Gli accordi spezzati”, ed. Bastogi, fresco di stampa. Non è un’opera di immediata o facile lettura; c’è bisogno di qualche pagina per entrare nello spirito che la anima e nel linguaggio con cui è costruita. Non ci sono appigli a tutto tondo, in termini di vicenda e personaggi, cui aggrapparsi subito come riferimenti. Ma gradualmente le cose vanno mettendosi a fuoco, pur restando una intenzionale ambiguità che conferisce alla narrazione plurimi significati e piani di lettura e in cui i personaggi sono contemporaneamente se stessi e molteplici versioni o emanazioni di se stessi. L’idea di fondo e l’impianto che sorreggono questo atipico romanzo sono interessanti. Il protagonista è un personaggio moderno, con i tormenti della contemporaneità, in fuga da tutto, non si sa bene fino in fondo per quali precise motivazioni. Tra le righe (ed è positivo che queste motivazioni, in questo caso specifico, restino vaghe) sembra di cogliere che la causa scatenante sia una delusione sentimentale, benché più dovuta ad un languore da stanchezza che ad una rottura traumatica a tinte fosche da eroe romantico, foscoliano. O forse il musicista inquieto ha…
“C’era una volta un grande popolo che viveva seguendo i ritmi del Creato, perfettamente inserito nella dimensione naturale dell’essere”. E’ proprio l’incipit, esattamente le primissime frasi, (Prologo, pag. 5) del libro di Luca Allisio “STORIA DI UN GUERRIERO LAKOTA – Blu come Skan, il Cielo” (NOA Edizioni, 2025). Libro piuttosto completo, a metà fra il saggio storico e il romanzo storico, impeccabile nello stile, con una scrittura fluida e scorrevole, corredato di note, di una biografia esauriente, con al termine un’appendice suddivisa in diverse sezioni (A, B, C, D, E, F) che riportano: usi, tradizioni, termini linguistici, concetti particolari del popolo Lakota. I diversi capitoli del libro raccontano le vicende di guerrieri orgogliosi, coraggiosi, leali, inseriti perfettamente nel quadro della storia generale della formazione degli Stati Uniti d’America. Così si possono seguire la vita e i pensieri di guerrieri quali Aquila Chiazzata (Wanbli Gleska) e Cavallo Selvaggio (Sunguin), fratelli, Nuvole Nere e Alce Rosso, altra coppia di fratelli, nei momenti di gioia e di dolore, quando l’intera tribù si prepara alla caccia del bisonte o alla guerra con altre tribù nemiche, o a scontri con i coloni bianchi e con l’esercito americano; cioè tutto ciò che veramente conduce via via…
Nunzia Alessandra Schlilirò, Nandra per gli amici, è stata avvocato e dirigente della Polizia di Stato. Nel 2022, come lei stessa dichiara, “esce allo scoperto e rinasce “cambiando professione. Per tutta la vita ha sempre voluto aiutare gli altri, e finalmente trova il coraggio di farlo nel modo più adatto a lei: guidare le persone a entrare in contatto con la propria anima con il fine di favorirle a comprendere ed esprimere chi realmente sono. Nel 2024 si laurea anche in Psicologia Clinica. Nunzia Alessandra Schilirò ha pubblicato i seguenti libri: “La ragazza con la Rotella in Più” (Byoblu Edizioni, 2021); “Soli nella Notte dell’Anima” (Auto pubblicazione, 2022); “Immortali. Indagini in Altri Mondi” (Anima Edizioni, 2025). Francesca Rita Rombolà dialoga di spiritualità e di poesia con Nunzia Alessandra Schilirò. D – Cosa significa, Nandra Schilirò, rinascere, vivere una nuova esistenza? Cosa ci spinge a cambiare un dato percorso esistenziale e perché? R – Rinascere significa trovare il coraggio di scoprire ciò che davvero sei e poi manifestarlo. Marquez diceva che la vita ci costringe molte volte a partorirci da noi stessi, e credo che questo sia vero, perché, ogni volta che abbiamo l’onestà di riconoscere che abbiamo sbagliato, possiamo rinascere….
William Marras Nash è nato ad Ivrea, in provincia di Torino, nel 1988. Sente, dentro di sé, fin da bambino, il desiderio di emergere dall’ombra e brillare con una luce propria. Questo desiderio divenne voce quando, per istinto, decise di scrivere un testo motivazionale rivolto a se stesso. Il suo primo romanzo, “SPEKTRE. Fantasmi in Afganistan” (Aletti Editore, 2022), nasce proprio da questa consapevolezza. Francesca Rita Rombolà e William Marras Nash conversano insieme. D – Racconta qualcosa del tuo romanzo “SPEKTRE. Fantasmi in Afganistan”. R – “SPEKTRE. Fantasmi in Afganistan” è un romanzo che affonda le radici in una guerra dimenticata, ma ancora viva nella carne e nella coscienza di chi l’ha attraversata. E’ una storia che mi è stata raccontata direttamente da uno dei protagonisti, che mi ha chiesto espressamente di trascrivere ogni dettaglio, anche il più crudo e “illeggibile”. Descrive la missione avvenuta nel 2010 di tre mercenari (sette inizialmente) segnati da un passato irrisolto: un assassino di bambini sfuggito alla loro giustizia in Afganistan riappare in Congo, obbligandoli a tornare in azione. Ma questa riapparizione verrà approfondita nel secondo capitolo, che è ancora in fase di stesura. E’ una storia che parla di vendetta, ma anche di…
Marco Folletti nasce a Novara e vive a Torrazza di Piemonte, presso Torino. Si interessa di scrittura e di ricerca storica, collaborando con Enti, Associazioni e Gruppi Storici. Dal 1993 al 1994 ha collaborato con la testata “La voce del Canavese” dove ha curato una propria rubrica di storia locale, “Radici”. Nel 1998 ha promosso, in collaborazione con il Consolato Generale di Polonia, la conoscenza del dimenticato Cimitero Militare Polacco istituito in Chivasso dopo la vittoria del 1918, oggi Sacrario Militare e luogo di commemorazione annuale tra Italia e Polonia. Nel 2006, in occasione del terzo centenario dell’Assedio di Torino, organizza e conduce, presso l’Archivio di Stato di Torino, la conferenza “Assedio e uomini di scienza” dedicata alla figura del Marsili, oceanografo ed esperto di balistica del XVII secolo. Nel 2021 pubblica il suo primo romanzo, “La divisa sbagliata” (Mauna Loa Editore), seguito, nel 2025, dal secondo romanzo “Ombre su Torino” (Noa Edizioni). Marco Folletti è stato Guida Sotterranea presso il Museo Militare “Pietro Micca” della città di Torino. Organizza tuttora conferenze e incontri a carattere storico, ed è attivo nel campo della diffusione della conoscenza e del recupero del territorio. Francesca Rita Rombolà dialoga di storia e di letteratura…
Patrizia Ciava, nata in Italia, ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza in Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra dove ha frequentato, rispettivamente, le scuole elementari, medie e secondarie. Il suo percorso di studi si è poi concluso a Roma dove ha conseguito il diploma di maturità classica Baccalauréat presso il liceo francese Chateaubriand. Si è laureata in Lingue e Letterature Straniere e si è specializzata in Scienze della Mediazione Linguistica. Dopo alcuni anni dedicati all’insegnamento, ha intrapreso una lunga carriera istituzionale presso il Ministero degli Affari Esteri che l’ha vista impegnata negli uffici diplomatici di diversi Ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e in una Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Successivamente, è stata distaccata presso il Consolato Generale di Hong Kong. Qui, oltre a svolgere incarichi istituzionali, ha insegnato lingua e cultura italiana presso la Hong Kong Baptist University (HKBU). Attualmente è referente e coordinatrice di un progetto ideato dall’Associazione Onlus “Il sogno di Iaia”. Collabora con il quotidiano on line Il Sussidiario.net ed è redattrice del Magazine della Croce Rossa Italiana. Patrizia Ciava ha pubblicato i romanzi “Il silenzio oltre la porta” (Mancosu Editore, 1995); “Il diritto di vivere” (Fabio Croce Editore, 2009); “Una vita quasi perfetta”…
“(…) Vinca cuciva, orlando con un festone rosa un vestito di crespo dello stesso azzurro dei suoi occhi. I capelli biondi, tagliati alla Giovanna d’Arco, le si allungavano lentamente. A volte li divideva lungo le gote, legando con nastri azzurri due corti codini color grano. Dopo colazione aveva preso uno dei nastri, e metà della chioma le batteva, come un vento spiegato, metà del volto. (…) Philip splendeva d’insofferenza e di una specie di tradizionale disperazione. La fretta di invecchiare, il disprezzo di un tempo in cui corpo e anima fioriscono, mutava in eroe romantico quel figlio di un piccolo industriale parigino. Cadde seduto ai piedi di Vinca e continuò a lamentarsi ( … )”. Gli anni “fieri e sgraziati” dell’impazienza, i primi impulsi d’amore, l’insofferenza verso i genitori e la famiglia (“i lari antichi e modesti”), il bisogno inconscio di comprensione e lo scontroso ripudio del dialogo, la fretta di diventare adulti, di invecchiare e l’incapacità di fruire dei doni di una condizione irripetibile di spontaneità e di fresca, vivace e riflessiva sensibilità: questi, più o meno, i temi perenni dell’adolescenza e della giovinezza, questo il tema affrontato da Sidonie – Gabrielle Colette (1873 – 1954) nel suo romanzo,…
Concentrato e denso, ricco di azioni a sorpresa che si rincorrono e che incalzano il lettore senza lasciargli quasi un attimo di respiro. Il romanzo “LA QUINTA FOGLIA” (Trigono Edizioni, 2025) di Lucia Giovannini e Sandro Calvani è azione allo stato puro, adrenalina alle stelle, consapevolezza e dolore, ricerca interiore. La protagonista femminile, Itlodea, (nome particolare, e non scelto a caso), vivrà una serie di avvenimenti improvvisi forse più grandi di lei, in principio, ma che via via la porteranno a cambiare se stessa, in primis, la coscienza di milioni di persone nel mondo, in un secondo momento. L’intera vicenda si svolge in una zona del pianeta (Sud – Est asiatico) che si presenta, da sempre, agli occhi dell’uomo occidentale, come un territorio meraviglioso, e per la natura, e per il misticismo religioso che permane ancora in una società non del tutto secolarizzata; si può dire che è il luogo di un esotismo soft e raffinato per eccellenza. Thailandia, Myanmar (ex Birmania), Laos etc. sono paesi ancora misteriosi e, per certi aspetti, tutti da scoprire, per il cosìddetto “primo mondo” , dal fascino irresistibile e dalla potenza immaginifica molto forte presso i quali si cerca, e si spera di trovare,…
Stefano Luigi Cantoni nasce a Vimerate, in Brianza, nel 1984. Nel 2015 avviene la prima pubblicazione di alcune sue poesie presso la casa editrice Pagine per la collana Poeti e Poesie”, diretta da Elio Pecora. Il suo esordio in narrativa avviene nel 2021, con la pubblicazione del thriller “Chiaro di Luna”, edito da Pav Edizioni. “Le avventure del signor S” è la sua prima raccolta di racconti inediti. Nel 2024 è uscito il suo secondo romanzo, “Il volto scuro della bellezza”, edito da Incipit23, col quale è arrivato in finale al Giallo Festival 2024 per miglior trama e ha vinto la targa “Città di Cattolica” al premio Internazionale “Città di Cattolica” 2025. Redattore e correttore di bozze, nonché curioso e appassionato gosthwriter etc., Stefano Luigi Cantoni è fondatore dell’Aperitivo Letterario che conduce sia sui social che in presenza, oltre a fare da moderatore a presentazioni di libri e letture condivise. https://www.instagram.com/stefano_luigi_cantoni/; https:www.linkedin.com/in/stefano-luigi-cantoni-33a3a6224/; https://www.facebook.com/stefano.cantoni37 ; https//www.incipit23.it/negozio/libri/gialli/il-volto-scuro-della-bellezza/ Francesca Rita Rombolà conversa con Stefano Luigi Cantoni. D- Ci racconti qualcosa sui tuoi libri? R – Dopo un inizio di attività dedicato alla pubblicazione di alcune poesie, dal 2021 mi sono immerso nella narrativa e ho dato vita a una serie di racconti, “Le…
Jean Bruschini è nato a Roma nel 1962. E’ sceneggiatore e divulgatore scientifico. Nel corso degli anni ha pubblicato venti libri tra saggi e inchieste in italiano e in francese, tra cui: “La Révélation: Les Mesonges de l’histoire – Un’inchiesta sui segreti della storia ufficiale”; “La Stirpe del Serpente – Esplorazione del primo grande mito dell’umanità”; “L’anello mancante – Provocazioni sulle origini dell’evoluzione umana”; “Anunnaki – Viaggio nei miti mesopotamici e nelle radici dimenticate delle civiltà”; “Mi chiamo Sem”. Ha collaborato con riviste specializzate, programmi radiofonici e televisivi. Ha tenuto conferenze in Italia e all’estero su temi come le civiltà perdute, l’archeologia non convenzionale, le discipline naturali. Jean Bruschini ha fondato “Kultura Project”, una piattaforma internazionale che produce contenuti culturali in collaborazione con diverse emittenti del mondo. Da questo è nato il talk show “Sin Fronteras – Senza Frontiere”, un ponte tra le culture, saperi e linguaggi, che conduce a tutt’oggi. Francesca Rita Rombolà dialoga con Jean Bruschini intorno al Mito, al Simbolo, al Linguaggio. D – Jean Bruschini, vorrei che raccontassi la tua personale riflessione e il tuo concetto più, diciamo così, intimo (nel senso proprio tuo), di mito e la sua relazione con la Poesia fin dalle origini…
Scriveva Katherine Mansfield nel 1920: “La mia carriera letteraria iniziò in Nuova Zelanda, scrivevo racconti brevi. A nove anni pubblicai il mio primo tentativo”. E’, in effetti, in Nuova Zelanda, dove Katherine Mansfield era nata nel 1888, che venne pubblicato sulla rivista “The new Age” il suo primo racconto breve dal titolo “Enna Black”. Ma l’entrata ufficiale nel mondo delle lettere avvenne soltanto molti anni dopo a Londra quando pubblicò, nel 1911, la sua prima raccolta di racconti “In a German Pension”. Quest’opera richiamò su di lei non solo l’attenzione dei lettori ma anche quella di un illustre critico letterario dell’epoca, John Middleton Murry che, quattro anni dopo, divenne suo marito. Solo nel 1921, però, fu dato alle stampe il suo secondo volume di racconti “Bliss and Other Stories” subito seguito, nel 1922, da “The Garden Party”, ultima opera ad essere pubblicata prima della sua morte prematura. Nel 1917, infatti, Katherine Mansfield aveva contratto la tubercolosi. E’ nel volume di racconti “The Garden Party” che ella affronta, con una certa lucidità e consapevolezza, il tema della morte. La morte compare spesso in “The Garden Party”, quasi come una sorta di ospite indesiderato che arriva all’improvviso durante una festa, forse quale…
Shizukuishi, una ragazza giapponese, l’io narrante, è la protagonista principale del romanzo “Il giardino segreto” di Banana Yoshimoto, scrittrice giapponese dei giorni nostri ormai conosciuta a livello planetario. Questo romanzo è forse, a mio parere, l’opera più riuscita, o almeno una fra le più felici, di questa scrittrice post – moderna che ha fatto conoscere (e continua a far conoscere) la sua terra, il Giappone, al resto del mondo. Non solo per la scrittura, fresca e quasi evanescente, lo stile disinvolto e fluente, l’incisività della struttura sintattica e la semplicità del linguaggio ma anche per i personaggi, la trama, la storia in sé, lo sfondo, sociale e umano, e soprattutto la natura così particolare e unica nel paese del Sol Levante. “Il giardino segreto” racconta di un rapporto d’amore piuttosto controverso tra Shizukuishi e Shin’chiro i quali sono alla ricerca, in una Tokyo caotica eppure brillante, di un appartamento tutto loro per poter andare a vivere insieme. Vi è poi, come una sorta di rapporto speculare al loro, la vita vissuta in comune fra Kaede e Kataoka; un sensitivo – veggente molto famoso, il primo, il suo compagno amante, il secondo. Shizukuishi ha lasciato il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza vissute…
“La Via delle Croci” era un percorso obbligato a Gerusalemme per ogni condannato a morte dalla legge romana, una via da evitare, se possibile, sinonimo di infamia e di vergogna per ogni persona, uomo o donna, del luogo o di lontano … dal giorno in cui la percorse il Cristo, carico della croce, non fu mai più così per il mondo. Una Pasqua serena e lieta per tutti. La Via delle Croci “La Via delle Croci” così è chiamata perché i condannati a morte vi passano spesso portando sulle spalle lo strumento del proprio supplizio, ma oggi, in questo giorno, qualcuno la percorre, lento eppur veloce negli attimi inflazionati che entrano nell’Eternità, moto armonico delle sfere celesti quiete raggiunta dagli eoni oltre la nascita e la morte di un’altro Universo, Lui: Alfa e Omega la Fine e il Principio di Tutto. Coperto di sputi, di sangue di sudore, di insulti il più reietto degli uomini, come si può credere ancora che costui è Dio? Il promesso, l’Unto, il Messia? Sul Colle dei Crani ossa e putredine di morte attendono i nuovi crocifissi, e ogni cosa si ripete conforme a un rituale consueto, ciclico quasi. Soltanto quando un grido di…
Il Laos, terra lontana ed esotica, terra di templi dedicati al Buddha, l’Illuminato, di grotte, di foreste pluviali e di fiumi, forse non del tutto conosciuta (di certo, per molti versi, ancora da esplorare) all’uomo dell’Occidente opulento, scaltro, desacralizzato. Il Laos, un paese piccolo situato nel sud – est asiatico, un paese che nel recente passato è stato molto tormentato dalla guerra (vedi l’intervento statunitense in Vietnam negli anni Sessanta del secolo scorso), ma con una storia millenaria ricca di civiltà, di cultura, di arte. Ancora oggi forse, camminando per le vie del Laos, si percepisce, nonostante la globalizzazione forzata di questa parte considerevole del pianeta, una forma di spiritualità latente ben radicata e piuttosto tenace. Luci e ombre si alternano sul cammino del pellegrino, o del semplice viandante, quando si ferma a dare uno sguardo a tutto ciò che lo circonda. Gli alberi a pelo d’acqua circondano le rive dei fiumi, e i tramonti lunghi e rosseggianti sembrano ammantare di corallo le cime di rupi primordiali che il tempo ha forse dimenticato di coinvolgere nella sua corsa in avanti. Voci di persone e voci di animali. Suoni imprecisati che la natura trasforma, ingigantisce o rimpicciolisce restituendoli all’orecchio spezzati o…
Sandro Calvani è professore associato (Guest Faculty) del Mohammad Yunus Masters in Social Business & Entrepreneuership presso l’Asian Institute of Technology di Bangkok e presidente del consiglio scientifico dell’Istituto “Giuseppe Toniolo” per il Diritto Internazionale della Pace. E’ stato Direttore Esecutivo dell’ANSEAN Center of Excellence on United Nation Millennium Development Goals presso l’Asian Institute of Technology e ha lavorato, dal 1980 al 2010, come capo – missione e alto dirigente di diversi organi delle Nazioni Unite in centotrentacinque paesi su quattro continenti. Sandro Calvani è autore di trentuno libri, fra i quali: “La coca – Passato e presente, miti e realtà” (Effatà Editrice, 2008); “Le stelle non hanno paura di sembrare lucciole” (AVE Editore, 2018); “La realtà è più importante dell’idea – Per una nuova corresponsabilità globale” (AVE Editore, 2015), trenta volumi multi – autore e novecento articoli su temi di pace e sviluppo internazionale. Ha scritto, a quattro mani con Lucia Giovannini, “La Quinta Foglia” (Trigono Editore, 2025). Francesca Rita Rombolà conversa con Sandro Calvani. D – Dottor Calvani, perché proprio un romanzo come “La Quinta Foglia” per iniziare il 2025, e insieme a Lucia Giovannini? R – L’idea è nata dal desiderio di divulgare le conoscenze di psicologia…
Lucia Giovannini è stata attratta fin da piccola dalle potenzialità inesplorate e dalle capacità insite in ogni essere umano, e ha dedicato buona parte della sua vita alla ricerca in questo campo. Da circa trent’anni tiene corsi e conferenze, per privati e aziende, in tutta Europa e in Asia, e nel 2008 ha fondato il metodo “Tutta un’altra vita”. Lucia Giovannini ha un Doctorate in Psychology e Counselling, un Bachelor in Psychoanthropology ed è membro dell’American Psychological Assotiation. E’ master trainer di Firewolking, trainer di Programmazione Neuro – Linguistica e Neuro – Semantica (ISNS USA), coach certificate (ACMC USA), master trainer di Breathwork, unica facilitatrice italiana di Labirinti ed è responsabile per l’Europa del Movimento del Labirinto e dei Facilitatori Veriditas. E’ l’insegnante degli insegnanti del metodo HYL Louise L. Hay per l’Italia, la Svizzera e la Thailandia. E’ la fondatrice di Blessyou International e la co – direttrice della scuola di PNL e Coaching L’UCE Libera Università di Crescita Evolutiva e dell’Istituto di Neuro – Semantica. E’ autrice di best sellers quali: “Tutta un’altra vita” (PickWick Libri, 2019); “Mi merito il meglio” (PickWick Libri, 2019); “Libera la tua vita” (PickWick Libri, 2020); “Il potere delle domande” (Roi Edizioni, 2021);…
Massimo Granchi è nato a Cagliari nel 1974. Vive a Siena. Scrittore, antropologo, comunicatore pubblico, è specializzato in media, storia, cittadinanza. Ha conseguito un dottorato in Istituzioni e Società. Ha fondato l’Associazione culturale “Gruppo Scrittori Senesi” di cui è presidente onorario, il “Premio Letterario Città di Siena” e il “Premio Letterario di Quartu S. Elena” di cui è direttore artistico. E’ ideatore e coordinatore del “Premio Letterario Toscana” e responsabile del settore cultura del “Circolo Peppino Mereu” di Siena. E’ stato vice presidente del “Club per l’Unesco” di Siena. Tiene corsi di scrittura creativa per bambini, ragazzi e adulti nelle scuole e all’università e laboratori rivolti ai detenuti nelle carceri. Massimo Granchi ha vinto numerosi premi letterari e, oltre a vari racconti, saggi e brevi articoli, ha pubblicato romanzi, raccolte di racconti e fiabe. Francesca Rita Rombolà conversa con Massimo Granchi. D – Iniziamo questa conversazione parlando dell’ultimo libro di Massimo Granchi, appena uscito qualche mese fa; che ne dici? R – Cara Francesca, intanto vorrei ringraziarti per questo spazio. Il mio quinto romanzo è uscito il 31 gennaio 2025 per Arkadia Editore. Si intitola: “La memoria della vite” ed è la storia di un’amicizia tra due adolescenti che vivono…
“Un inno iniziatico che travolge l’essere, come l’impeto della primavera frantuma gli spessi ghiacci invernali ( … )”. Così il critico letterario ed editore Mauro Baroni definì “Inno a Isthar” di Francesca Rita Rombolà facente parte della silloge poetica “Alba, sul ponte sospeso” (Mauro Baroni Editore, 1994). Lo ripropongo oggi, a tantissimi anni di distanza dalla sua pubblicazione, in occasione della Giornata Internazionale della poesia, e primo giorno di primavera. Un inno dedicato all’antichissima dea assiro – babilonese, Isthar, dell’amore e della guerra, della vita e della morte; un inno lungo quasi quanto un piccolo poema; forse bello, toccante e coinvolgente, forse no. L’inverno è terminato, ancora una volta sì; la primavera giunge oggi, lieta e attesa come sempre, ancora una volta sì. Inno a Isthar Canto d’amore e morte Sussurri, oh dolorosi ed eterni sussurri Il tuo sussurro il mio sussurro, di notte In cieli dentro il Cielo In aurore senza confine. Notte notte, tempestosa notte Venti venti, tempestosi venti della notte Amore amore, misterioso amore Sussulto, sussulto nell’ombra Che rattrista il mio lamento d’amore E la voluttà di quel singulto. Tutto l’amore riunisce, Tutto l’amore trascina. Lontano amore, lontano venti, Nelle notti tempestose di ceneri e di stelle,…