Robert Von Sachsen Bellony è un professionista di spicco con oltre due decenni di esperienza in ambiti diversi e complementari, che spaziano dal Diritto Internazionale al giornalismo, dalla finanza alla consulenza strategica. La sua competenza nel settore finanziario e strategico si integra perfettamente con la sua esperienza nel mondo del giornalismo, come dimostra la sua attività di articolista per testate di rilievo quali “Paese Roma”, “Nuovo Giornale Nazionale” e “Informazione Quotidiana”. La sua passione per la scrittura si unisce alla capacità analitica e strategica, rendendolo un osservatore attento e un comunicatore efficace. La sua solida formazione accademica, con lauree in Giurisprudenza, conseguite presso l’Università di Roma “Tor Vergata” e l’Università di Barcellona, ne costituisce la base professionale. Inoltre, presta la sua consulenza strategica all’associazione culturale “Tota Pulchra” e svolge ruolo di tutor sociale per l’ente del terzo settore “La voce dell’essere”, confermando il suo impegno civile e la volontà di contribuire alla crescita della comunità. Robert Von Sachsen Bellony è amministratore di “Simple Rent Ood” nel settore automotive e servizi e fondatore della “Von Sachsen Bellony Foundation” con sede a Panama.
Francesca Rita Rombolà dialoga di letteratura, di filosofia, di poesia con Robert Von Sachsen Bellony.
D – Com’è il suo rapporto con la scrittura? E’ una passione, un bisogno, un modo per capire il mondo, la vita?
R – La scrittura, per me, è un atto di respiro. E’ il luogo in cui il caos interiore si trasforma in ordine, dove le domande trovano una forma e le risposte si fanno strada tra le parole. Non è solo una passione o un bisogno, ma una vera e propria necessità esistenziale. Scrivere mi permette di decifrare il mondo, di esplorare le pieghe più intime della vita e di restituire, attraverso la pagina, un’immagine che sia allo specchio e, al tempo stesso, una finestra aperta sull’Universo.
D – La cultura, secondo lei, svolge un ruolo significativo nella società di questi primi decenni del ventunesimo secolo?
R – La cultura è l’anima di una società, il suo DNA spirituale. In un’epoca dominata dalla velocità e dalla superficialità, la cultura rappresenta un antidoto essenziale. E’ attraverso di essa che possiamo preservare la memoria, nutrire l’immaginazione e costruire ponti tra le diversità. Oggi più che mai, la cultura è un atto di resistenza, resistenza all’omologazione, all’indifferenza, alla perdita di significato. Senza cultura, la società rischia di smarrire se stessa, di diventare un’entità senza radici e senza futuro.
D – Una visione d’insieme ampia e aperta, un modo di comunicare efficace, anche servendosi della conoscenza letteraria, può essere, o è, un buon modo per comprendere a fondo, e per migliorare, in ogni senso, la società?
R – Assolutamente sì. La letteratura è una delle forme più potenti di comunicazione perché ci permette di vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri, di vivere esperienze che non ci appartengono e di comprendere realtà lontane dalla nostra. Una visione ampia e aperta, arricchita dalla conoscenza letteraria, è uno strumento di trasformazione sociale. Ci insegna l’empatia, la complessità, la bellezza della diversità. Attraverso le storie, possiamo immaginare un mondo migliore e, soprattutto, possiamo contribuire a costruirlo.
D – Quali sono le sue letture preferite nel campo della filosofia?
R – La filosofia è per me un viaggio senza fine, un’esplorazione delle domande fondamentali che da sempre accompagnano l’uomo. Tra i miei autori preferiti ci sono Friedrich Nietzsche, per la sua capacità di sfidare le convenzioni e di spingere il pensiero oltre i limiti del conosciuto; Martin Heidegger, per la sua profondità nell’indagare l’essere e il tempo; e Hannah Arendt, per la sua lucidità nell’analizzare il potere, la libertà e la responsabilità. Ogni lettura filosofica è un’avventura che mi arricchisce e mi spinge a riflettere in modo sempre nuovo.
D – Apprezza la Poesia e i poeti? E il suo poeta preferito?
R – La Poesia è la forma più pura e intensa di espressione umana. E’ il linguaggio dell’anima, il respiro dell’invisibile. Apprezzo profondamente i poeti, coloro che hanno il coraggio di scavare nell’abisso e di restituirci frammenti di verità. Tra i miei preferiti c’è Rainer Maria Rilke, la cui voce risuona di una profondità senza tempo, e Emuly Dickinson che, con la sua apparente semplicità, riesce a toccare le corde più intime dell’esistenza. La Poesia, per me, è un dono che ci ricorda la bellezza e la fragilità della vita.
Francesca Rita Rombolà
Robert Von Sachsen Bellony
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