Forse la prova narrativa più riuscita di questo fecondo scrittore di frontiera. “La miglior vita” di Fulvio Tomizza
000 Primo piano , Fulvio Tomizza / 4 Novembre 2025

Accolto, fin dal suo primo apparire, con molto fervore dalla critica, e premiato con il Premio Strega nel 1977, il romanzo “La miglior vita” di Fulvio Tomizza (1935 – 1999), del quale quest’anno ricorre il novantenario della nascita, è stato giudicato da diversi critici letterari il più completo fra tutti quelli scritti e pubblicati da questo autore il quale, impegnato in una narrativa essenzialmente tradizionale, coerente e fedele alla matrice di “scrittore di frontiera”, continua a raccontare ancora, come negli altri suoi romanzi, la storia della sua terra istriana lungo un preciso itinerario artistico e umano. Il romanzo è la rievocazione in prima persona che Martin Crusich, il sagrestano di una piccola parrocchia istriana di confine, dalla parti di Buje e di Umago, fa di quella che è stata la vita della parrocchia stessa dagli inizi del secolo ventesimo fino agli anni ’70 dello stesso, attraverso la presenza e l’alternanza di sette parroci (molto diversi per origine, carattere, virtù e vizi) che si sono succeduti nel corso degli ultimi decenni e a cui Martin è stato vicino in modo costante. Datate, appunto, agli inizi dell’anno 1975 sono le righe che il vecchio sagrestano scrive con la mano stanca e che…

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