“La Via delle Croci”

18 Aprile 2025

“La Via delle Croci” era un percorso obbligato a Gerusalemme per ogni condannato a morte dalla legge romana, una via da evitare, se possibile, sinonimo di infamia e di vergogna per ogni persona, uomo o donna, del luogo o di lontano … dal giorno in cui la percorse il Cristo, carico della croce, non fu mai più così per il mondo.

Una Pasqua serena e lieta per tutti.

 

La Via delle Croci

“La Via delle Croci”

così è chiamata

perché i condannati a morte

vi passano spesso

portando sulle spalle

lo strumento del proprio supplizio,

ma oggi, in questo giorno, qualcuno

la percorre, lento eppur veloce

negli attimi inflazionati

che entrano nell’Eternità,

moto armonico delle sfere celesti

quiete raggiunta dagli eoni

oltre la nascita e la morte

di un’altro Universo,

Lui: Alfa e Omega

la Fine e il Principio di Tutto.

Coperto di sputi, di sangue

di sudore, di insulti

il più reietto degli uomini,

come si può credere ancora

che costui è Dio?

Il promesso, l’Unto, il Messia?

Sul Colle dei Crani

ossa e putredine di morte

attendono

i nuovi crocifissi,

e ogni cosa si ripete

conforme a un rituale

consueto, ciclico quasi.

Soltanto quando un grido

di disperazione e di agonia,

seguito dalle ultime parole:

“Consummatum est”,

dalla dolce bocca

del condannato al centro

squarcia il dolore e l’ira dell’aria

i più accorti e i più profondi

in se stessi e nel misero cuore

che batte loro in petto

comprendono simultaneamente,

al respiro del morente

che ha lasciato il corpo,

la tragica misteriosità

e la sublimità inaudita

dell’inattuale momento infinito.

Francesca Rita Rombolà

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